Enrico Letta è innocente. Angelino Alfano è innocente. I leader di partito sono innocenti, cioè letteralmente non in grado di nuocere. La cosa terribile di questo governo e di questa maggioranza fondata sul Domani, e non nel senso che pensa al futuro ma nel senso che rinvia tutto, è che non c'è un colpevole.
La denuncia è contro ignoti. Un tempo il franco tiratore era colui che si sottraeva alla decisione del suo gruppo; oggi è il gruppo, è la maggioranza, è il governo, a non decidere e fondarsi sul Franco Tiratore, sul Libero Dilatore. Il risultato è l'indecisionismo. Rimandati su tutte le materie: Imu, Iva, Riforma elettorale, Giustizia, Renzi, Santanchè, Pompei...
Non si tratta di slealtà ma di lealtà incompatibili: al governo, al partito, alla setta, agli elettori. L'aspetto peggiore di questa fase è la coazione a ripetere, l'automatismo del rinvio, l'impossibilità di quadrare il cerchio.
In questa fase prevalgono tre tipi: la Gattamorta, ovvero chi acconsente, fa le fusa ma sottosotto si ammutina; il Canemorto, ovvero chi si isola, si sente appestato e guaisce contro l'assetto presente; il Topomorto, che è l'inerte avvilito che giace riverso sui banchi del Parlamento.
L'unica cosa che li accomuna è il mortismo, la condizione di esanime che produce inazione ed emana miasmi
insopportabili. Non sono insulti, Cane morto è addirittura una figura coniata da Hegel. E non è una canzone di Branduardi, ma lo zoo politico presente. Qui ci vuole una botta di vita ma anche quella si aspetta dall'ignoto.