Nell'antichità democristiana, sulle sponde dell'Arno tra Pisa e Firenze, furono ritrovati in una cesta due gemelli, Romolo e Renzio. Romolo aveva radi capelli, Renzio tanta favella ed era nato con la camicina bianca della fortuna. Furono allattati da una Lupa biancofiore. Poi furono adottati e svezzati da un Pastore Devoto, in sigla Pd. Romolo e Renzio litigavano spesso, Renzio rottamava i giocattoli di Romolo e picchiava i suoi amici, lo prendeva in giro chiamandolo Romoletta e lui andava a piangere dallo zio o dal nonno adottivo. Romolo era spalleggiato da un amichetto siculo di nome Angelino, anch'egli allattato dalla lupa democristiana, che aveva assunto il nome di Remolo, inventato da Reo Silvio.
Romolo e Remolo crescevano sotto la protezione del Nonno, aruspice partenopeo che un giorno guardando dal Quirino il volo degli uccelli capì che era il momento propizio per fondare una nuova città oltre i Monti. E affidò ai due ragazzi il compito di gettarne le basi. Romolo e Remolo segnarono un perimetro di larghe intese e si misero all'opera. Ma mentre tracciavano i sacri confini, arrivò Renzio con tanti seguaci e disse: «Qui ci vuole un Console per l'Italia» e remò contro di loro, da cui il soprannome di Remo. Poi varcò il solco da loro tracciato senza permesso ztl.
Sorse una sanguinosa lotta fratricida, mentre Remolo atterrito non sapeva se fuggire sul Colle o tornare da Reo Silvio. Così Roma fu rottamata, al suo posto sorse Firenze2 e Renzio vinse il telegatto per il suo programma e la sua interpretazione.