Con il Monte dei Paschi a rischio di crac e un piano industriale lacrime e sangue, non ci saranno più soldi per finanziarie club senesi a caccia di scudetti e coppe. Le stesse contrade, lo zoccolo duro della migliore tradizione cittadina, verranno inevitabilmente penalizzate. Complice il flop miliardario di Antonveneta e la politica panem et circenses del suo ex presidente Mussari, la pacchia stavolta può dirsi finita. Addio faraoniche campagne di sponsorizzazione. Bye bye sogni di gloria (sportiva).
Le rasoiate del nuovo ad Fabrizio Viola sono state annunciate sui contratti in scadenza, perché i sacrifici devono essere spalmati dentro e fuori l'azienda, sostiene, e su tutte quelle «spese che la banca in questo momento non si può permettere». A cominciare dalle sponsorizzazioni. Non male come inversione di tendenza rispetto al dispendioso indirizzo d'immagine dato dal predecessore di Profumo. Costruito anzitutto con la strepitosa saga della Mens Sana Basket Siena, la corazzata della pallacanestro che ha inanellato 7 scudetti in otto anni, Coppa Italia e Super Coppa. Un trionfo dovuto anche agli 80 milioni di euro che Mps ha assicurato, negli ultimi cinque anni, per il pagamento degli stipendi dei giocatori e per le grandiose campagne acquisti. Il gigantesco contratto di sponsorizzazione scadrà nel 2014, ma la società ha già intuito che è meglio attrezzarsi per tempo con una cura dimagrante: le star del parquet e il coach hanno cambiato casacca. La spending review bancaria inaugurata da Viola non è solo una questione di numeri, ma anche e soprattutto d'immagine. Quanto potrebbe essere difendibile Mps costretto ancora a indebitarsi rispetto a campagne onnivore e bulimiche che hanno spaziato dal rugby (il Viadana) al baseball (il Grosseto), dalla pallavolo (il Top team volley Mantova) alla serie A? Col Siena Calcio, nel 2011, Mps ha firmato un super-contratto da 7 milioni di euro all'anno, il quinto più alto di tutta la serie A, il doppio della media incassato delle altre squadre (3,4 mln). Una squadra di una città di 55mila abitanti che secondo un'indagine di Sporteconomy - prende più soldi di Roma e Fiorentina, e meno solo di Milan, Juve, Inter e Napoli. Oltre ad essere sponsor, Mps è anche «finanziatore» del club e fino a poco tempo fa sovvenzionava pure la formazione femminile. Dalla stagione 2008/2009, subentrando alla controllata Banca Agricola Mantovana, l'istituto è diventato sponsor del Mantova FC. E dal 2011, il marchio Mps è finito sulle maglie dell'Atletico Arezzo. Milioni investiti «fashion» anche sul marchio di nascita della banca: 1472. Il brand è infatti finito su bottiglie di vino e su una linea di abbigliamento. Stando alle voci di bilancio «pubblicità, sponsorizzazioni e promozioni» Mps tocca il top nel 2010 con 66 milioni, che diventano 58 nel 2011 quando nel 2009 erano 51, 49 nel 2008. Nel campo delle manifestazioni e degli eventi sportivi è imbattibile, basta vedere i beneficiari dei bonifici.
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