Alcol, viaggi e Nutella: se la toga fa i capricci

Continua l'inchiesta del Giornale tra i giudici un po' matti. Nuove storie do ordinaria giustizia bizzarra. Dall'ergastolano liberato perché si era dichiarato depresso al raid punitivo del pm dopo il viaggio saltato...

Alcol, viaggi e Nutella: se la toga fa i capricci

Sciatteria. Errori plateali. E, in qualche raro caso, anche comportamenti da valutare col metro del codice penale. Per scoprire vizi e difetti della magistratura italiana - di una minoranza, sia chiaro - bisogna leggere le carte delle sentenze sfornate dalla sezione disciplinare del Csm, il tribunale dei giudici italiani. Le storie che ho raccolto, una settantina, compongono il libro La legge siamo noi, la casta della giustizia italiana, Piemme. Ecco il giudice che organizza una sorta di raid punitivo contro l’agenzia di viaggi che gli aveva venduto un viaggio inesistente da 1300 euro per l’Egitto; ecco il magistrato che scarcera l’ergastolano con la più sorprendente delle motivazioni: è depresso. E poi ci sono le toghe che dimenticano i detenuti, in cella o ai domiciliari, per mesi, e quelle che, in vena di goliardate, spalmano barattoli interi di Nutella nei bagni del tribunale. Ma su tutto spiccano le sentenze: quasi sempre soft. I giudici hanno la mano leggera quando sul banco degli accusati ci sono i loro colleghi.

Fa uscire l'ergastolano che si dichiara depresso

Il raid punitivo del pm dopo il viaggio saltato

Sfugge all'etilometro e minaccia i carabinieri

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