Roma - Le primarie? Non sono in discussione, hanno avuto il via libera di Silvio Berlusconi. E se l’ex premier decidesse di scendere personalmente in campo lo direbbe esplicitamente. Elezioni anticipate? Mai posto scadenze al governo Monti. Uscire dall’euro? Ma quando mai? Invece bisogna rafforzare la Bce.
Ma Angelino Alfano ha sentito quello che ha detto il giorno prima Berlusconi? Nessun cenno alle primarie, rilancio della sua leadership, attacco all’euro e alla Merkel? Certamente ma per Alfano si tratta di forzature giornalistiche e interpretazioni errate. Molti forse penseranno che il segretario del Pdl abbia scelto di fare lo struzzo di fronte alla realtà, ma intanto a Fiuggi, davanti ai giovani del suo partito, Alfano non mostra titubanze e in maniche di camicia dal palco lancia il suo messaggio: arrivare uniti alla scadenza naturale della legislatura perché il Pdl può farcela.
Appena arrivato a Fiuggi, incalzato dai cronisti sul ritorno in prima linea di Berlusconi, Alfano fa muro. «Se il presidente Berlusconi deciderà di scendere in campo lo dirà oltre ogni forzatura giornalistica», dice Alfano che spiega come il presidente volesse riferirsi al pericolo del «frazionamento delle liste» e alla mancanza di stabilità. Nessun dubbio sullo svolgimento delle primarie frutto di «un’iniziativa comune » con lo stesso Berlusconi. E neppure attacchi all’euro. In realtà, sostiene sempre Alfano «Berlusconi non ha mai proposto di uscire dall’euro ma ha detto una cosa vera:l’euroè debole perché alle spalle manca chi lo copre, ovvero la Bce».
Il Pdl, prosegue, non è «per l’uscita dall’euro ma per rafforzare i poteri della Bce e in questa chiave vanno lette le dichiarazioni di Berlusconi che ha sempre detto che se noi non alziamo i toni la Merkel si opporrà al rafforzamento della Bce e l’euro sarà sempre più debole». Insomma il Pdl vuole «più» Europa e meno asse Francia e Germania. «Se un provvedimento ce lo chiede l’Europa diremo di sì se davvero lo chiede l’Europa e non la Francia o la Germania - avverte Alfano - . In quel caso diremo che quello è il legittimo interesse della Francia e della Germania e noi faremo il legittimo interesse dell’Italia ». E a chi gli chiede se il Pdl sia tentato dalle elezioni in autunno Alfano fa capire chiaramente di non prendere in considerazione la possibilità di un voto anticipato. «Non abbiamo mai posto una scadenza ma ci aspettiamo risultati positivi - dice Alfano - . Noi non dobbiamo dire che il governo cade tra 15 giorni o tra un mese, non poniamo scadenze». Quello di cui il segretario nazionale è certo è che ci siano le opportunità per vincere, basta coglierle. «Contro ogni pronostico degli altri il Pdl è in grado di vincere - assicura - . Se teniamo conto del fattore Grillo a noi occorre una coalizione al 40%, è un obiettivo alla nostra portata se vorremo crederci».
Come si arriva alla vittoria? Intanto Alfano promette di impegnarsi per cambiare la legge elettorale «una priorità assoluta». «La prima misura anticasta è cambiare la legge elettorale affinché i cittadini possano tornare a scegliere i propri deputati e i propri senatori - prosegue- Mi batterò fino in fondo». Poi bisogna che il partito metta in campo le persone giuste e idee forti. «Serve un partito con un’unica grande quota: il cento per cento di bravi, il cento per cento di meritevoli, il cento per cento di eletti, di scelti e di onesti. Soltanto così nessuno verrà a chiederci se sono sessantenni, trentenni, uomini o donne». Onestà prima di tutto perché «il non sporcarsi le mani è una condizione preliminare ma solo se si affianca al fare.
È un nostro dovere morale, occorre amministrare senza sporcarsi le mani».a proposta del centrodestra è sempre quella: tagliare gli sprechi invece di imporre nuove tasse. La chance per vincere c’è, conclude Alfano, ma soltanto «se sapremo restare tutti uniti contro ogni divisione interna ».
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