Politica

Per Alitalia è l'ora degli Schettino

Fuga da Alitalia. Quello che sta succedendo intorno alla ex compagnia di bandiera è un fuggi fuggi che, a due sole settimane da quella che sembrava la soluzione della crisi, con l'arrivo delle Poste nel capitale, riporta la situazione al punto di partenza. O quasi. Il fatto è che l'aumento di capitale da 300 milioni che doveva servire a rilanciare la società, permettendo ai soci italiani che vi avrebbero partecipato di trattare alla pari con il socio Air France, non sta andando (...)

(...) molto lontano. E ieri, a metà del periodo di sottoscrizione che scadrà tra 15 giorni, gli stessi francesi hanno fatto capire che il giochino non funzionerà: senza cure draconiane su dipendenti e voli, Air France non parteciperà al salvataggio. Saranno loro i primi ad andarsene. Hanno già azzerato il valore del loro 25% in bilancio e, se non sottoscriveranno l'aumento, a zero resteranno. Sempre ieri ha comunicato l'intenzione di lasciare anche il presidente, Roberto Colaninno: una decisione peraltro sollecitata dallo stesso governo, che ha chiesto a gran voce «discontinuità gestionale». Colaninno lascia la carica, ma almeno investe altri 13 milioni nella ricapitalizzazione, pari al 50% del suo diritto d'opzione. È pur sempre qualcosa in confronto al poco-niente degli altri soci. Solo Atlantia (dei Benetton, interessati al futuro di Fiumicino) ha fatto la sua parte con i 26 milioni del suo proquota. Degli altri azionisti, per ora, nessuna notizia. Fa eccezione Intesa, che ha versato i suoi 26 milioni. Ma è una banca, e come tale difende i suoi crediti per centinaia di milioni, tanto che è pronta metterne altri 50 (come Unicredit) a garanzia dell'aumento. Poi ci sarebbero le Poste, con 75 milioni. Ma anche così non si arriva a 300. Insomma, al rilancio della compagnia credono solo le banche e, per partito preso, il governo. La società, ripartita in bonis nel 2009, in 4 anni ha bruciato 1,1 miliardi di capitale, al netto di altri 800 milioni di debiti. Difficile pensare che qualcuno possa, liberamente e razionalmente, investirci ancora. Spiace scriverlo, ma non vediamo alternative: o si regala l'Alitalia ai francesi, o la chiude.

segue a pagina 20

Stefanato a pagina 20

di Marcello Zacchè

Commenti