Caso Almasri, Meloni: "Disegno politico intorno ad alcune decisioni della magistratura"

Il capo del governo ha rilasciato l'ultima intervista prima delle vacanze estive al Tg5, parlando anche del caso Almasri ma toccando numerosi temi dell'attualità

Caso Almasri, Meloni: "Disegno politico intorno ad alcune decisioni della magistratura"
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Nel giorno in cui è stato approvato definitivamente il Ponte sullo Stretto di Messina, Giorgia Meloni è intervenuta al Tg5 con una lunga intervista per parlare di molti dei punti principali dell'attualità. Un passaggio inevitabile è stato sul caso Almasri, nel quale il presidente del Consiglio dice di vedere "un disegno politico intorno ad alcune decisioni della magistratura particolarmente quelle che riguardano i temi dell'immigrazione come se in qualche maniera ci volesse frenare la nostra opera di contrasto all'immigrazione illegale. Ciononostante i flussi di immigrati illegali in Italia sono diminuiti del sessanta per cento e lavoriamo per fare ancora meglio". Sul caso, ha poi aggiunto, "ho detto quello che penso. Considero surreale la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Nordio, Piantedosi e del sottosegretario Mantovano che hanno agito nel rispetto della legge per tutelare la sicurezza degli italiani". Ma trova ancora più surreale, ha aggiunto, "il fatto che invece per me si chieda l'archiviazione perchè i miei ministri non governano a mia insaputa, perchè io non sono Alice nel Paese delle Meraviglie, sono il capo del governo e non sono neanche, diciamocelo, un Conte qualsiasi che faceva finta di non sapere che cosa facesse il suo ministro degli Interni".

Ponte sullo Stretto di Messina

Il presidente del Consiglio non si è tirata indietro nel parlare del tema del giorno, ossia il Ponte: "Sono fiera che noi, dopo che decenni se ne parlava, siamo andati avanti sul Ponte sullo Stretto di Messina. È stato approvato oggi al Cipess il progetto definitivo e quindi ora si potrà partire. Insomma, tutti i dibattiti che in Italia sono stati fatti per decenni, poi è arrivato un governo che si è messo a fare le cose delle quali gli altri parlavano". Il riferimento è anche ddl su Roma Capitale, che "per decenni si è discusso della necessità di dotare la Capitale d'Italia, di dotare Roma, di uno status speciale, anche di una capacità legislativa, poi non è mai stato fatto. Sono fiera che lo abbiamo fatto noi, finalmente". C'è stato il tempo per dedicare un passaggio anche alla Zona Economia Speciale, "che è stata fin qui attivata nelle Regioni del Mezzogiorno ha dato risultati molto, molto importanti. Non cito dati miei ma di Ambrosetti che faceva riferimento a un volume di affari complessivo generato dalla Zes nel Mezzogiorno di circa 27 miliardi di euro e decine di migliaia di posti di lavoro creati. È una grande opportunità per una regione manifatturiera come le Marche e una Regione come l'Umbria". Il premier si è detto dispiaciuto "che anche qui l'opposizione riesca a fare polemica, perché invece sono opportunità che mettiamo a disposizione di tutti, dei nostri cittadini, e che per regioni in transizione come Marche e Umbria possono fare la differenza".

Dazi e politica internazionale

Lo sguardo del premier si è poi rivolto sugli scenari internazionali, sempre più caldi, perché, ha detto "sicuramente un contesto internazionale molto complesso ma penso anche che l'Italia abbia le carte in regola per affrontare questa stagione. Noi abbiamo oggi un governo stabile, un sistema produttivo estremamente solido". L'Italia ha una strategia "che abbiamo messo in campo, i nostri fondamentali dell'economia sono migliori di quelli di molte altre grandi nazioni europee. Significa che la strategia che è stata messa in campo è corretta, non significa che abbiamo risolto tutti i problemi ma che dobbiamo continuare a lavorare e a crederci perché in ogni caso per quanto possa essere complesso lo scenario nel quale ci muoviamo l'Italia c'è".

Sui dazi, ha aggiunto, "la competenza è della Commissione europea, che adesso sta trattando su eventuali prodotti che potrebbero rientrare nelle esenzioni rispetto alle tariffe. Anche in questa trattativa l'Italia farà del suo meglio per tutelare i suoi interessi nazionali, anche considerando che molti dei prodotti che sono simbolo dell'export italiano in realtà sono impossibili da sostituire con produzioni interne americane, banalmente perché sono prodotti unici e ovviamente anche questo lo stiamo facendo notare". Ma, ha proseguito, "quello che stiamo facendo noi e che dobbiamo fare soprattutto è continuare ad aiutare le nostre imprese e i nostri produttori. Lo abbiamo fatto negli ultimi giorni, ad esempio mettendo un altro miliardo di euro sulle filiere agroalimentari e approvando un importante pacchetto di semplificazioni che era quello che le nostre aziende chiedevano. Continuiamo a stare al fianco dei nostri produttori".

Regionali e riforma della Giustizia

Sulla riforma della Giustizia,Meloni ha sottolineato che non le sfugge che procede "a passi spediti e ho messo in conto eventuali conseguenze". Sulle Regionali, invese, ha dichiarato di non avere dubbi "sul fatto che troviamo la quadra. L'abbiamo sempre fatto.

La differenza fondamentale tra noi e altri è che noi stiamo insieme per scelta, non stiamo insieme per costrizione o per necessità. Non stiamo insieme perchè non abbiamo scelta. Stiamo insieme perchè condividiamo una visione del mondo. Abbiamo sempre trovato soluzioni e troveremo le soluzioni anche stavolta".

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