RomaLe regole della successione sono scritte. In latino: normas nonnullas de electione Romani Pontificis Motu Proprio. Il Conclave potrà essere anticipato ma non sarà il Papa a deciderlo. Il nuovo Pontefice deve essere eletto da almeno due terzi del collegio cardinalizio. Ogni porporato ha l'obbligo del segreto pena la scomunica. Nessun cardinale potrà essere «escluso dall'elezione». L'atto atteso di Benedetto XVI è arrivato a tre giorni dal suo addio. E' la legiferazione di tutto ciò che accadrà dalla sera del 28 febbraio alle 20 in poi, il Papa che decide e vede, da vivo, l'organizzazione della Chiesa dopo che avrà lasciato tutto.
Non è fissata la data di apertura del Conclave, ma c'è una deroga, una facoltà assegnata ai cardinali di anticipare l'inizio delle votazioni nella cappella Sistina: «Ordino inoltre - scrive Benedetto XVI - che dal momento in cui la Sede Apostolica sia legittimamente vacante si attendano per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il Conclave. Lascio peraltro al Collegio dei Cardinali la facoltà di anticipare l'inizio...». La data ultima rimarrà quella dei «venti giorni dall'inizio della sede vacante».
Un soglio vuoto per troppo tempo darebbe linfa alle indiscrezioni sul dossier segreto commissionato da Ratzinger ai tre cardinali, ricevuti anche ieri, impegnati su Vatileaks. Il Papa ha deciso però di assegnare al collegio la decisione, senza stravolgere le norme. La prima data possibile per l'inizio delle votazioni potrebbe essere l'11 marzo, ma tutto verrà deciso dall'1 marzo in poi, con l'avvio delle congregazioni generali.
Da quel momento in poi i cardinali potranno in teoria prendere visione del contenuto del dossier segreto commissionato dal Papa ai tre cardinali anziani Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi. L'inchiesta è formalmente chiusa, le carte saranno trasmesse integralmente al successore di Benedetto XVI e non verranno rese pubbliche.
I tre cardinali potranno tuttavia trasmettere gli atti «a chi li richiede» nel corso degli incontri pre Conclave, ha chiarito ieri il portavoce della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi, per avere «elementi utili per valutare la situazione e scegliere il nuovo Papa». Il dossier sarà quindi elemento di valutazione e di scelta del prossimo Pontefice.
In Motu Proprio è chiarito anche che durante il Conclave i Cardinali non dovranno essere «avvicinati da nessuno durante il percorso dalla Domus Sanctae Marthae al Palazzo apostolico vaticano». La maggioranza dei due terzi dei cardinali elettori per la nomina del nuovo Pontefice era stata decisa da Benedetto XVI già nel 2007, ed è ora confermata. In Motu Proprio è ribadita poi una prerogativa che in questi ultimi giorni era stata discussa: in nessun caso un elettore può perdere il diritto di scegliere il nuovo Pontefice. Una regola chiara che tecnicamente consente anche a Roger Mahony di raggiungere Roma per il Conclave. Mahony è il cardinale sospettato di aver coperto numerosi casi di pedofilia a Washington. Ma questo non basta per frenare la corsa agli scandali degli ultimi giorni. In Gran Bretagna una serie di accuse rilanciate dal Guardian sono coincise con le dimissioni ieri dell'arcivescovo di Saint Andrews e Edimburgo Keith OBrien.
Vanno di pari passo le ombre sul Conclave che sta per aprirsi e l'attesa per le ultime ore del Papa in Vaticano. Anche per domani a San Pietro è prevista una folla imponente di fedeli, forse paragonabile a quella dell'Angelus dell'addio di domenica, per l'ultima udienza pubblica di Ratzinger.
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