Doveva succedere. Alla fine è arrivata anche la bacchettata sulle mani della Chiesa. Questo tira e molla infinito dei partiti, a quasi due mesi dalle elezioni, ha fatto indispettire anche i vertici del Vaticano che esce allo scoperto attraverso uno dei suoi massimi rappresentanti, il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, che parlando della situazione economica e occupazionale del Paese, a margine della messa pasquale nello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente, si è lasciato andare a considerazioni molto critiche sulla politica nazionale. «La politica si decida a finirla con ogni indugio, spesso immotivato, e ad affrontare seriamente e decisamente i problemi della gente, che non ne può più». E più forte: «Questo stallo per la gente, per tutti, credo che sia incomprensibile e inaccettabile perché il Paese ha bisogno assolutamente di un governo, di un buon governo, stabile, sia per il Paese nelle sue dinamiche interne sia per la sua immagine all'estero». Non fa una piega. E neppure «la gente non comprende e non può accettare questa lentezza, questa inconcludenza rispetto al dovere di governare un Paese e di governarlo bene».
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