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La battaglia di Maria Paola D’Orazio

Viene da Sora, sul fiume Liri, lì dove un tempo cominciava il Regno delle Due Sicilie. Si candida al Senato, con il Pdl. La sua scommessa più importante è l’ospedale, che non può essere smantellato e sacrificato. Ma si batte anche per il le piccole e medie imprese e il turismo legato alla natura

La battaglia di Maria Paola D’Orazio

Il suo sogno è ridare una speranza, un orizzonte, a una terra di frontiera. Maria Paola D’Orazio viene da Sora, sul fiume Liri, lì dove un tempo cominciava il Regno delle Due Sicilie. È quasi Sud, ultime strade del Lazio, poi le montagne si aprono e si apre la Campania. Sono anni che da queste parti non arrivano parlamentari. È questa la sfida della signora D’Orazio. Si candida al Senato, con il Pdl, in dodicesima posizione. Se scatta il premio di maggioranza dovrebbe farcela. La scommessa più importante è l’ospedale, che non può essere smantellato e sacrificato. «È un impegno solenne che faccio ai miei concitadini. In senato mi batterò per tutelare le eccellenze specialistiche del nostro polo ospedaliero. Voglio citare oncologia, oculistica, radiologia, dialisi, radioterapia. Tutto il territorio intorno a Sora ha bisogno di un ospedale che funzioni e tuteli i più deboli».

È una dei volti nuovi del Pdl, segno che il rinnovamento non è fatto soltanto di parole. Maria Paola D’Orazio è un dirigente della Asl di Frosinone. È assessore a Sora e con 331 voti è stata la donna più votata. «Mi sono gudagnata questa candidatura, lavorando con passione per la mia terra. Noi dobbiamo tornare a scommettere sulla nostra identità. Sora era un centro commerciale importante. C’era un tessuto di piccole e medie industrie che erano un modello per il Mezzogiorno. È un patrimonio di imprese che stiamo perdendo. Questo significa meno soldi, meno lavoro, meno futuro. È arrivato il momento di invertire questa tendenza e tornare a scommettere sull’artigianato, sul commercio, chiedendo alla banche locali e nazionali di credere sulle possibilità di sviluppo di questo territorio».

Maria Paola D’Orazio crede nel fiume e nelle montagne. Pensa che qui, all’ombra di Montecassino e nelle valli che fanno parte del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, ci sia un futuro per il turismo verde. Come assessore è riuscita ad ottenere un finanziamento europeo per rendere di nuovo navigabile il Liri, un fiume dove svolgere anche attività sportive e di «avventura». «Il fiume è storia. È memoria.

Ed è anche una risorsa economica che dobbiamo tornare a sfruttare».

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