RomaQuesta lega è una vergogna, cantava Pino Daniele nel suo 'O Scarrafone. Eravamo nel 1991, Facebook, Twitter e Ruzzle non erano stati inventati. L'«impegnato» Edoardo Bennato, lunedì scorso ha lanciato su YouTube Al diavolo il grillo parlante: buon brano, orecchiabile, andamento rock piuttosto originale. Il problema è che è fin troppo facile scorgere riferimenti all'unico Grillo che conta: «Filosofo da baraccone, comico senza volerlo, drammatico con convinzione». E ancora: «Al diavolo il grillo parlante che vende parole che solo Pinocchio non sente...».
Nell'era del palmare il parapiglia politico è assicurato in un nanosecondo. E la pagina Facebook del cantante flegreo viene presa a pretesto per aggredire il cantautore: «È con piacere che mando affanc... sto Bennato di m...» e «Sei un artista finito» sono tra i post meno violenti. Il resto è ghigliottina. «Caro Bennato - scrive Fabio M. - proprio oggi ho buttato nella spazzatura tutti i vinili che avevo. Facile fare il democratico di giorno e poi il menestrello giullare alla corte di qualche potente». Nel marasma, l'utente «NeroLucente» chiosa: «Da quanto ho capito è tutto collegato a un vecchio concept del 1977 (Burattino senza fili). Vi invito a rilassarvi». Troppo buono. Antonio G. fa il punto: «Vedere i grillini che si scannano fra loro per dire ti ha pagato Bersani, communista di m... o ti ha pagato Berlusconi, venduto di m... è triste. Posso capire la scure sulla corruzione in politica ma con questa scusa stiamo mandando degli incapaci al governo». Per fortuna c'è anche chi ha un minimo di memoria storico-musicale.
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