Sanremo 2014

Il Festival inizia con le contestazioni: comizio di Grillo, in due tentano il suicidio

Grillo all'Ariston: "Rai responsabile del disastro del Paese". Fazio apre la kermesse, ma due operai minacciano il suicidio

Il Festival inizia con le contestazioni: comizio di Grillo, in due tentano il suicidio

Il Festival di Sanremo 2014 è iniziato con le contestazioni. Prima con Beppe Grillo, che ha improvvisato un comizio davanti all'Ariston. Poi, mentre il leader del M5S era tranquillamente seduto in platea e Fabio Fazio dava il via alla kermesse, due persone hanno tentato di buttarsi da una struttura al lato del palco, chiedendo al presentatore di leggere una lettera.

Dopo qualche minuto e una trattativa condotta dallo stesso Fazio, che ha promesso che avrebbe letto la missiva, i due uomini, operai del Consorzio del Bacino Napoli Caserta, sono scesi dall'impalcatura. La lettera è stata letta solo dopo l'esibizione di Ligabue e l'omaggio a Fabrizio De Andrè. Il conduttore ha poi letto stralci del documento in diretta, riferendo che la missiva era a nome di 800 lavoratori che da 16 mesi non ricevono lo stipendio e che chiedono l’intervento del governo locale e nazionale: "Vi chiediamo di
restituirci la nostra dignità".

Poco prima Beppe Grillo aveva marciato dalla sede sanremese del movimento, attorniato da una miriade di giornalisti e telecemare. "Non sono venuto a criticare i cachet, sono venuto a criticare un sistema di sprechi", ha detto, "La Rai è la maggiore responsabile del disastro politico ed economico di questo Paese. Voglio far capire alla gente che non è più la Rai dei nostri padri. Questo è un paese precario come la vostra informazione".

Prima di entrare all'Ariston, Grillo ha tenuto una sorta di comizio, ma ha assicurato che non "interferirà" nel programma. "Son davanti all’ Ariston. Mi han minacciato che se entro e provo a parlare mi denunciano", postava il suo staff su Twitter, il comico - microfono alla mano - arringava la piazza antistante al teatro: "Dobbiamo riprenderci la Rai: il servizio pubblico senza partiti e senza pubblicità dentro, dobbiamo cambiare l’azienda", ha urlato, "La Rai ha 13 mila dipendenti che costano 1 miliardo e 700 milioni, ma danno 1,4 miliardi in appalti esterni, non lo farebbe neanche una società privata. Gubitosi ha portato le perdite dall’azienda da 200 a 400 milioni. E ora dove andrà? All’Eni, all’Enel, magari con 4.5 milioni di buonuscita? È questa la Rai che volete? E poi il Tg1, il Tg2 e il Tg3 gestiti dai partiti... basta!".

Una volta in platea, Grillo e Fazio si sono beccati a distanza. "Appena siamo in onda arrivo!", ha scherzato il leader M5S. "Ti ci metti pure tu? Ma ormai ti hanno superato", ha risposto il conduttore riferendosi alla protesta dei lavoratori. E parlando della presenza del comico tra gli spettatori ha aggiunto: "Non puoi immaginare quanto mi fa piacere". "Parlami in diretta", ha replicato Grillo. E il conduttore: "Ora fatemi fare il Festival, altrimenti faccio Ballarò". Poco dopo l'inizio del Festival, Grillo ha lasciato l'Ariston scortato dalle forze dell'ordine.

Intanto sul suo blog punta il dito contro i conti in rosso della Rai, pubblicando gli ultimi due bilanci dell’azienda. Al 31 dicembre 2012 si parlava di una perdita di 250 milioni di euro, mentre l'anno successivo il buco sarebbe arrivato a 400 milioni di euro. Inutile quindi spendere soldi per il Festival di Sanremo: "In tre edizioni (2010/2011/2012) la Rai ha perso circa 20 milioni di euro", scrive Grillo che cita la Corte dei conti, "Sanremo ha avuto un saldo negativo di 7,8 milioni di euro nel 2010, 7,5 per il 2011, 4,8 per il 2012". Poi attacca Fabio Fazio che "prende circa 5,5 milioni di euro per 3 anni. Per Sanremo percepisce circa 600 mila euro lordi l’anno.

Perché Sanremo è Sanremo".

Commenti