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Da oggi siamo più poveri

La vera eredità dei tecnici: con l'arrivo del 2013 ecco una giungla di nuove tasse su case, rifiuti e consumi. Sarà una mazzata. Vi spieghiamo come difendere i vostri risparmi dal fisco tra azioni, titoli di Stato e fondi

A Monti ormai è cresciuto un naso lungo come a Pinocchio per le troppe bugie fiscali. Il premier infatti scrive, nel documento del governo Analisi di un anno, che il suo obiettivo è ridurre di un punto la pressione fiscale, iniziando con le aliquote delle fasce più deboli. Sarebbe un vero toccasana, ma la realtà è tutt'altra: Monti ha già preparato per il 2013 una sventagliata di aumenti. A cominciare dal decreto Salva Italia, con cui ha varato un macchinoso aumento della tassa sui rifiuti, per famiglie e imprese, la cui pressione dovrebbe passare da circa lo 0,4% del Pil nel 2012 allo 0,6 nel 2013. Il tributo doveva aumentare al massimo di 0,40 euro il metro quadrato ma, non essendo possibile calcolare le superfici esatte, i comuni faranno aumenti a forfait, giocando su presunzioni. A questo si aggiungerà l'aumento dell'Irpef sui fitti degli immobili la cui base imponibile lievita del 10%, mediante la riduzione del 10% della detrazione per spese. Chi ha una aliquota del 45% verrà così a pagare il 50%. Questa norma, inventata per finanziare una parte degli esodati di cui il ministro Fornero si era dimenticata, scatta con la dichiarazione dei redditi del 2013. Il trucco sta nel nascondere l'aggravio nell'imponibile, invece che farlo comparire nell'aliquota.

Poi, con la scusa di adempiere ai doveri europeisti, di marca tedesca, Monti ha stabilito che l'Italia combatterà la speculazione con una tassa sulla vendita di titoli, che, guarda caso, colpirà anche coloro che li vendono e comprano in contanti. Questa mina fiscale sarà fatta brillare in marzo e sarà più gravosa per chi non compra e vende in borsa, cioè non fa lo speculatore. Un'altra bugia. C'è inoltre l'invenzione di far pagare ai contribuenti tutta l'Imu ai comuni. Sembrerebbe un trasferimento in nome del federalismo fiscale, ma in verità è una trappola per indurre i sindaci ad accrescerla, applicando l'aliquota massima. Non è finita qui. Da luglio scatterà anche la maggiorazione dell'Iva al 22%.
Così Monti racconta che ridurrà le imposte, ma nei suoi scritti prevede un aumento di pressione fiscale dal 44,7% al 45,3.

Bugia doppia, perché temo che s'arriverà al 46.

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