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Berlusconi non fa passi indietro: ho nuove carte, mi scagionano

"In arrivo della carte dagli Usa che dimostreranno la mia innocenza. Si vergogni chi vota la mia decadenza"

Berlusconi non fa passi indietro: ho nuove carte, mi scagionano

Una road map di guerra. Silvio Berlusconi, a Palazzo Grazioli anche di domenica, mette a punto la fitta agenda delle prossime ore. Si consulta con i fedelissimi, ribadisce quanto dichiarato davanti ai giovani di Forza Italia due giorni fa, disegna la strategia delle prossime settimane. «Non lo fa a cuor leggero - ammette chi lo ha sentito - ma è determinato ad andare avanti. Alternative non ce ne sono». Specie dopo le ultime bordate ricevute. La prima è quella di Epifani che attacca a testa bassa; la seconda è la nota del Colle che viene letta malissimo a Grazioli. «Mi stanno facendo fuori e devo pure stare in silenzio?», è il senso dello sfogo ben più colorito di Berlusconi nei confronti di Napolitano.

Così, calendario alla mano, il Cavaliere mette i punti fissi. Oggi, di primo pomeriggio, nella sede di Forza Italia di piazza San Lorenzo in Lucina, conferenza stampa sul caso Mediaset. Dagli Stati Uniti sono arrivate delle carte che dimostrano la più completa estraneità di Berlusconi nella vicenda che gli è valsa la condanna in via definitiva. L'asso nella manica sta per essere buttato sul tavolo per rendere evidente al mondo intero che il verdetto è in realtà una sentenza politica.
Poche ore dopo, trasferimento a Palazzo Madama, per una riunione congiunta dei gruppi parlamentari. Assieme a deputati e senatori il Cavaliere valuterà se togliere la fiducia al governo Letta. Centrale sarà la valutazione sulla legge di Stabilità, proprio in queste ore limata in commissione in Senato. I margini per emendarla sono pochi e tra gli ascoltati consiglieri economici di Berlusconi (Brunetta e Capezzone in testa) c'è pessimismo. Così non va. È la logica che sottende il provvedimento a essere indigeribile: troppe tasse, troppa timidezza sui tagli alla spesa, troppi pollici contrari, dall'Europa, all'Ocse, passando per Confindustria, sindacati, Confartigianato, Confcommercio. Ergo, ci potrebbe essere proprio stasera l'annuncio che Forza Italia si chiama fuori: addio maggioranza, addio larghe intese. Letta andrà avanti con la stampellina degli alfaniani.

La novità dell'ultima ora è che Berlusconi vorrebbe fare il bis, indicendo un'altra conferenza stampa per domani. E questa volta sarà un intervento a 360 gradi. «Dirà di tutto di più», azzarda un fedelissimo. Carne al fuoco ce n'è molta: dal voto sulla decadenza previsto per mercoledì, al futuro del governo Letta; dal rapporto con Alfano, al futuro del partito passando per la grazia e i rapporti con il Quirinale. Sulla decadenza, parlando della forzatura del voto palese in Aula, al Tg5 graffia: «L'avrei chiesta io perché voglio vedere in faccia chi voterà “sì” alla mia decadenza: se ne devono vergognare finché campano di questo atto ignobile». C'è chi scommette che si toglierà qualche sassolino dalle scarpe parlando dei «ministeriali» e di Alfano. Un Alfano su cui per ora evita di affondare la lama. Per ora. Ma oggi?

La giornata sarà clou anche perché sarà la vigilia del voto sulla decadenza. Mercoledì il Cavaliere assisterà a quello che lui stesso ha definito e continua a definire un «golpe». Per quel giorno (il Cavaliere non ha ancora deciso se parlerà in Aula o meno) è già prevista una manifestazione sotto Palazzo Grazioli e il partito si sta mobilitando. Previsti pullman da tutt'Italia dove la parte del leone la dovrebbe fare la Puglia del fedelissimo Fitto che ha già acceso i motori di un centinaio di torpedoni.

Destinazione via del Plebiscito dopo che Comune, prefettura e questura hanno negato la disponibilità della più ampia piazza Navona.

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