Scintille al Senato durante le comunicazioni del premier Giorgia Meloni. La senatrice Michaela Biancofiore - presidente del gruppo Civici d’Italia, Nm, Udc e Maie - è intervenuta replicando alle critiche mosse dall’ex premier Matteo Renzi. Biancofiore ha espresso rammarico per il tono utilizzato dal collega, soffermandosi in particolare sulle sue osservazioni relative al “nuovo” aereo in uso alla leader del governo. “Spiace che il competente collega Renzi scada sempre nel battutismo e addirittura lo faccia parlando dell’aereo di Meloni, quando tutti gli italiani ricordano l’Air Force Renzi, costato oltre 150 milioni di euro di leasing” la stoccata della Biancofiore.
Nel suo intervento, la senatrice ha poi richiamato un riferimento storico evocato da Renzi – “il kebab sta a Meloni come le brioches a Maria Antonietta” – sostenendo che l’accostamento fosse improprio. “Inoltre, evidentemente, ha visto troppo o male il cartone animato Lady Oscar. Perché la frase delle brioches attribuita a Maria Antonietta è, in realtà, un falso storico proprio per determinare un nemico che usava il terrorismo giacobino. Vedere Renzi che si trasforma in Robespierre, francamente, mi lascia molto perplessa” ha affermato, aggiungendo di ritenere fuori tema gli interventi del senatore di Rignano. Biancofiore ha quindi posto una domanda di carattere politico ed economico: “Al collega una semplice domanda: se l’economia italiana va male, perché gli indicatori economici sono positivi e perché continuano costantemente ad aumentare gli elettori di questo governo e del presidente Meloni?”.
Nel corso della dichiarazione di voto, la presidente del gruppo Civici d’Italia è tornata a esprimere il proprio sostegno all’azione del governo e del Presidente del Consiglio. “L'Italia va verso una nuova stagione di sovranità, di coraggio e di responsabilità, dove la parola Nazione diventa sinonimo di libertà. Tutto questo grazie al lavoro del Presidente Meloni, che ha riportato l'Italia a sedere a capotavola del consesso europeo, con la forza della sua identità” la sua analisi.
Biancofiore ha sottolineato i risultati ottenuti sul piano internazionale, definendo l’Italia un attore credibile e un punto di raccordo tra diverse aree geopolitiche. “Un lavoro che ci ha portato ad essere credibili sul piano internazionale: punto di equilibrio e ponte tra Mediterraneo, Europa e Alleanza atlantica. Lo dimostra il fatto che siamo noi a dettare la linea sul fenomeno delle migrazioni e dei rimpatri, così come l'uso dell'articolo 5 Nato per garantire la sicurezza all'Ucraina” ha spiegato. Allo stesso tempo, ha invitato alla prudenza su ulteriori misure restrittive nei confronti della Russia: “Contestualmente, è giusto chiedere cautela, basi giuridiche solide e valutazioni finanziarie serie, anche per ulteriori sanzioni e interventi sugli asset russi. Questa non è debolezza ma strategia”.
Nel prosieguo dell’intervento, la senatrice ha rimarcato il cambio di approccio della politica estera italiana rispetto ai governi precedenti: “Alle mosse compiacenti e attendiste, tipiche dei governi del passato, l'Italia oggi dialoga con tutti senza essere subalterna, con una bussola ben precisa: l'interesse nazionale incardinato nell'interesse europeo e dei valori occidentali, che si rafforza nel dialogo con i partner arabi e transatlantici”. In riferimento al conflitto in Medio Oriente, ha aggiunto: “Mentre c'è chi ancora accusa, in maniera scellerata di complicità di genocidio in Palestina, noi ringraziamo Meloni per essere complice del processo di pace che si sta costruendo in Medio Oriente”.
La senatrice ha infine affrontato il tema del futuro dell’Unione europea e dei rapporti con gli Stati Uniti, richiamando le recenti dichiarazioni del presidente Donald Trump: “È sconvolgente che ci sia chi si stupisce delle parole del presidente Trump, che invita l'Europa a ritrovare i suoi valori fondanti: per questo è giusto sostenere con forza il processo di allargamento della Ue: perché senza i Balcani occidentali non esiste una vera sicurezza europea”.
In conclusione, ha espresso l’auspicio che il prossimo bilancio pluriennale dell’Unione europea tuteli gli interessi produttivi nazionali: “Così come ci aspettiamo che il prossimo bilancio pluriennale dell'Unione non sia penalizzante per i nostri agricoltori e per la nostra industria. Perché noi vogliamo un'Europa che sia capace di affrontare le sfide globali senza ingenuità e senza sudditanze”.