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Birra, grappa e lozioni per capelli: che affari per la «monastero Spa»

Religiosi sempre più attivi nella produzione e vendita, anche via web. Si va dal brandy dei monaci di Firenze al vino pregiato dei trappisti di Frattocchie

Frate impegnato nella produzione della birra
Frate impegnato nella produzione della birra

La prima birra monastica italiana costa 12 euro (bottiglie da 75 cl) ed è prodotta dai monaci della Cascinazza di Gudo Gambaredo (Milano). 14 monaci hanno carpito qualche hanno fa i segreti di malto e luppolo dei loro confratelli belgi, già esperti produttori della bionda, e hanno iniziato a commercializzarla sul web. Non, dunque, direttamente al pubblico. On line suggeriscono di sorseggiarla fresca, equilbrata con la sua crema compatta, note di miele, arancia, bergamotto, spezie e croste di pane, consigliata con costolette d'agnello impanate e anatra all'arancia. La vendono su Internet perché pare che il web sia la nuova terra promessa anche per chi, come i monaci, è abituato da secoli ad altri ritmi, altri tempi e commerci. Così hanno deciso di fare anche i monaci di Norcia: da poco producono e vendono la birra Nursia: birra di benedettini doc. A Norcia hanno sviluppato due tipi di bevande: una bionda e leggera, un'altra più ricca e profonda. Hanno un birrificio con impianto da 250 litri e cinque fermentatori da mille litri dove ogni cottura produce da 500 a mille bottiglie. Loro, però, vendono anche direttamente al consumatore, bar e ristoranti compresi.
Non sono che due esempi di un commercio in grande espansione: la vendita nelle foresterie di monasteri e conventi italiani di prodotti tipici, genuini, senz'altro benedetti dall'alto. Anzi, dall'Altissimo. Prodotti ricercati perché si pensa, spesso a ragione, che la genuità sia di casa dove abita Dio. Ma non con la sola birra si alimentano le vendite. C'è chi produce e vende vino rosso. Sono i monaci trappisti di Frattocchie, vino «per i palati più raffinati» dicono, «direttamente dalla nostra vigna alla vostra tavola, resmino rosso corposo con sentori di frutti di bosco e more, resmino albato dolce con profumo di pesca selvatica, ottimi vini per accompagnare al meglio i tuoi pasti». Accanto ai vini, ecco i super alcolici. Tra questi la grappa dell'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. E poi l'Abbazia di Novacella, con la sua grappa al miele e grappa astucciata. Alla Certosa di Firenze, invece, vendono molto il Brandy della Certosa e l'elixir di San Bernardo.
Le antiche ricette dei monaci presentano una varietà di prodotti inimmaginabile: ad esempio una linea specifica per uomini. Rinomato è il dopobarba di Camaldoli, il dopobarba all'equiseto dell'Abbazia di Praglia, la colonia classica di Camaldoli e quella della Certosa di Firenze. Per la caduta dei capelli, poi, - proprio così, i monaci speso costretti alla tonsura, vendono prodotti efficaci contro la caduta dei capelli - ci sono delle importanti fiale sempre dell'Abbazia di Camaldoli e la lozione naturale anticaduta dell'Abbazia di Torrechiara. Funzionano? Chi le ha provate dice di sì. Come efficace, senza dubbio alcuno, è la lozione doporasatura dell'Abbazia di Torrechiara, con la sua famosa linea Apiderma.
Al monastero di Cesena e al laboratorio apistico benedettino di Parma si sono invece inventati un repellente contro le zanzare. Dicono che «gli oli essenziali offrono una protezione tutta naturale alla pelle dalle aggressioni delle zanzare. Il prodotto ha un gradevole profumo, che rimanda alle sue essenze di geranio, lavanda, garofano ed eucalipto. Al suo interno vi son pure gli oli essenziali antinsettici rinomati come il neem, la citronella e il tea tree».
Chi non conosce le marmellate delle trappiste di Vitorchiano (Viterbo) non conosce il meglio che il settore può produrre in Italia. Molta frutta e poco zucchero, un prodotto che si dice arrivi spesso anche nelle cucine dell'appartamento papale. Ma i prodotti di altissimo livello sono parecchi. Molti sono stati premiati da riviste blasonate come il Gambero Rosso o recensiti nel golosario di Massobrio: tra questi, l'olio di olive taggiasche dei carmelitani di Loano, i vini dei benedettini di Muri Gries Bolzano, le marmellate della monache carmelitane dai piedi scalze di San Remo. E ancora le tisane del monastero di Praglia o le saponette del monastero di Montecarmelo.
I frati carmelitani scalzi di Genova hanno un motto: «Noi prepariamo le medicine, Dio ci dà la salute». Le medicine che preparano le vendono bene e la salute è in effetti una conseguenza per molti clienti. La gamma è fatta da svariati prodotti fitoterapici (a base esclusivamente di prodotti naturali) che rielaborano le antiche ricette che si tramandano da circa tre secoli arricchite dai contributi offerti dall'attuale conoscenza scientifica. Frate Ezio e i suoi collaboratori consigliano in particolare il linimento antireumatico, contro sciatalgie, nevralgie cervicali e della colonna vertebrale, periartriti e dolori articolari.


Insomma, un bel businness con però un prezzo accessibile perché come recita la regola benedettina, «nel fissare i prezzi dei prodotti ciò che viene richiesto dalò monastero sia sempre un poco inferiore a quello dei negozi secolari, perché in tutto sia glorificato Dio».

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