Roma - Manca una settimana esatta al voto di decadenza di Silvio Berlusconi. E il nuovo gruppo di Forza Italia gioca l'ultima carta: il voto non può essere a norma se non c'è un pronunciamento sulla regolarità dei lavori della giunta delle elezioni. Non è un escamotage tecnico, ma una questione di cui si parla da oltre un mese al Senato, senza che siano stati presi provvedimenti. I forzisti si riferiscono ad alcuni post ingiuriosi pubblicati sulla pagina Facebook del senatore del Movimento cinque stelle Vito Crimi. La versione stellata è che a scrivere in realtà fu un collaboratore di Crimi, ora sotto istruttoria. Ma al di là del contenuto di quei messaggi contro Berlusconi, ritenuti volgari da tutti, la questione, considerata forse ancora più grave è un'altra: la pubblicazione è avvenuta durante la camera di consiglio della Giunta per le elezioni che stava decidendo proprio sul voto di decadenza. È stata una violazione della segretezza dei lavori. Il nuovo gruppo torna quindi all'attacco: «Non si potrà votare il 27 novembre sulla decadenza se prima non c'è una pronuncia sulla regolarità dei lavori della giunta delle elezioni che ha deciso quella data», dice la senatrice di Fi Elisabetta Casellati che con i colleghi di Ncd, Lega e Gal ha rinnovato la richiesta al presidente del Senato Pietro Grasso di convocare l'Ufficio di presidenza sulla denuncia di irregolarità. Per la senatrice «è stato ripetutamente infranto il vincolo di segretezza attraverso comunicazioni precluse ai componenti della camera di consiglio, ciò che rende irricevibile la deliberazione assunta dalla medesima». Al momento la presidenza del Senato sembra non voler riaprire i giochi e starebbe valutando come rispondere alla richiesta del centrodestra.
L'allora Pdl ci aveva già provato, due settimane fa. Ma nella riunione del consiglio di presidenza del 6 novembre Grasso non aveva accolto la richiesta. I berlusconiani avevano abbandonato la seduta, facendo mancare il numero legale. I senatori di Forza Italia tornano però a fare appello a Grasso, «alla sua saggezza». I firmatari della lettera per Forza Italia sono Casellati, Maurizio Gasparri, Alessandra Mussolini e Lucio Malan: «È stata viziata - scrivono - la seduta segreta che ha deciso sulla decadenza di Silvio Berlusconi». La richiesta è stata sottoscritta dai colleghi della Lega Nord (Calderoli, Stucchi) e del Gal (Barani), che fanno parte del consiglio di presidenza. Casellati è fiduciosa: «Non credo che di fronte a un'istanza formale, votata da metà dell'ufficio di presidenza, Grasso possa sottrarsi alla prosecuzione di un lavoro interrotto per la mancanza del numero legale». Il 6 novembre Grasso aveva obiettato, tra l'altro, che non era il consiglio di presidenza la sede competente per dibattere di una questione del genere.
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