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La soddisfazione della Borgonzoni: "Un anno molto buono per il cinema italiano"

Il sottosegretario Lucia Borgonzoni traccia il bilancio dell'anno appena passato sul cinema italiano: "Ecco come abbiamo riempito le sale"

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Borgonzoni: "Un anno molto buono per il cinema italiano"

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Lucia Borgonzoni sta per entrare al Dolby Theatre di Los Angeles per tifare per il film di Matteo Garrone. La sottosegretaria alla Cultura con delega al cinema ha appena finito di promuovere il nostro cinema negli annuali incontri con le majors e con orgoglio incontenibile incrocia le dita per Io capitano.

Onorevole, come sta il cinema? Le sale attraggono ancora?

“Per nostra fortuna l’anno appena concluso è andato molto bene. Grazie appunto a film come Oppenheimer, Barbie, e i nostri autori dalla Cortellesi allo stesso Garrone. Ma anche a tutti quei film che i distributori hanno avuto il coraggio di far uscire d’estate”.

Serve coraggio a uscire d’estate?

“Solitamente è una stagione complicata da noi. La gente non aveva l’abitudine di frequentare le sale nella stagione calda. Ora per fortuna le cose stanno cambiando e finalmente negli ultimi anni siamo riusciti a proporre in contemporanea con l’America l’uscita di grandi film di successo. E questa strategia ci ha premiato”.

Quindi è bastato mettere in programmazione grandi film nei mesi estivi per rivitalizzare il settore?

“Abbiamo anche portato avanti anche altre forme di promozione che ci hanno aiutato a riempire le sale. Come dimezzare per alcuni giorni il biglietto per film italiani ed europei”.

Compresi quelli inglesi...

“Infatti. Includere i titoli inglesi tra quelli europei ci ha permesso di aumentare l’offerta di titoli d’autore soprattutto per i circuiti cittadini”.

Parlando invece di produzione, com’è la situazione nel nostro Paese?

“È forte la concorrenza di Paesi vicini come Spagna e Turchia. Ed è per questo che abbiamo perfezionato il tax credit. I nostri concorrenti si sono resi conto che questo è un grande strumento occupazionale. Solo da noi sono decine di migliaia i posti di lavoro creati grazie alla seduzione che il tax credit esercita sulle grandi produzioni internazionali. I miei viaggi qui a Los Angeles e a Londra servono proprio a ricordare alle major tutti i vantaggi che ci sono a girare da noi”.

Basta la tax credit per convincere gli stranieri a venire da noi?

“Ci sono paesaggi unici e set naturali impareggiabili e poi c’è anche la sapienza delle nostre maestranze”

Oltre al tax credit per aiutare il nostro cinema ci sono i contributi forniti con criteri selettivi.

“In quel campo ci sono grandi novità. La prima è la composizione della Commissione stessa. D’ora in poi i membri della commissione saranno pagati. Non possiamo chiedere a professionisti chiamati a leggersi decine e decine di sceneggiature di farlo senza una retribuzione. Oltre agli aiuti per le opere prime, le opere seconde e le opere di interesse nazionale, abbiamo deciso di offrire contributi anche per opere che raccontino grandi personaggi della nostra Storia”.

C’entra qualcosa la “concorrenza” di film come quelli dedicati a Enzo Ferrari e Gucci?

“Ovviamente.

E dobbiamo aiutare con i giusti stimoli i nostri produttori a non lasciare alla concorrenza i ritratti di simili personaggi”.

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