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Da Briatore a Barca, quello "strano" tifo per Renzi

Da Briatore a Barca, ecco gli sponsor del sindaco. L'imprenditore: "Per lui mi iscriverei al Pd". E Cuperlo si prepara a sfidare il sindaco rottamatore

Da Briatore a Barca, quello "strano" tifo per Renzi

Che tra Matteo Renzi e Flavio Briatore ci sia feeling, è assodato. I contatti tra i due vanno avanti ormai da tempo. La rottamazione del sindaco punta sui volti noti della cosiddetta "società civile", piuttosto che su nomi sconosciuti al grande pubblico?

Di certo Briatore è pronto a tutto pur di aiutare l'amico Matteo. Persino a prendere la tessera del Partito Democratico, come rivela al Fatto Quotidiano. "Siamo uomini del fare, tutti e due", spiega l'imprenditore, "Io ho sempre ottenuto risultati, ho vinto 7 mondiali e do lavoro a un sacco di gente. E Renzi lo vedo come futuro leader del Paese". A una condizione: una riforma costituzionale. "Il premier deve aver molto più potere, altrimenti non concluderà mai niente", sottolinea.

E a chi gli fa notare che il sindaco di Firenze è già tacciato di essere poco a sinistra e che un'alleanza con Briatore potrebbe fargli perdere voti, l'imprenditore replica: "Quelli che odiano me e la gente come me non voterebbero comunque per Renzi. Sono le vecchie mummie della sinistra vera. Invece il sindaco più pescare tra l'elettorato sia di Berlusconi sia di Grillo. A patto che la smetta di giocare e si decida: o fa il primo cittadino o guida il Pd".

A spingere Renzi verso la segreteria del partito è anche Fabrizio Barca: "Come si può non essere d’accordo che una figura come Renzi lo faccia? L’importante è che quando ci si candida a una segreteria lo si faccia dicendo cosa si vuole fare della propria organizzazione, perché una segreteria è proprio questo. Ben venga un confronto, purché non sia sulle persone ma sui contenuti", ha detto l'ex ministro ad Agorà, smentendo una sua candidatura.

Se il sindaco dovesse quindi decidersi a candidarsi, dovrebbe sfidare Gianni Cuperlo, deputato Pd che annuncia la sua candidatura a Repubblica, sottolineando come l'obiettivo non sia battere Renzi, ma "battere la destra". "Renzi è un talento del Pd. Con lui e con altri è utile discutere sulle cose", spiega, "Penso sia giusto distinguere tra segretario e premier.

Mi sono convinto che la stima verso il Pd e i partiti possa rinascere anche da lì, dal fatto che governare è decisivo, a partire dalle città, ma che i partiti devono esistere anche fuori dalle istituzioni".

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