È il calcolo effettuato dalla Cgia di Mestre in seguito all’aumento dell’aliquota concessa alle Regioni. A soffrire soprattutto il Nord

È il calcolo effettuato dalla Cgia di Mestre in seguito all’aumento  dell’aliquota concessa alle Regioni. A soffrire soprattutto il Nord

«Lo sblocco dei tributi locali e regionali previsto per l’anno di imposta 2012 dal recente decreto sulle semplificazioni fiscali rischia di tramutarsi in una vera e propria stangata per le imprese del Centro-Nord». A dichiararlo è il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi. Dopo aver letto la relazione illustrativa che accompagna il decreto sulle semplificazioni fiscali, l’Ufficio studi degli artigiani ha fatto un po’ di calcoli ed è giunto a queste conclusioni: «Se le Regioni, ormai sempre più a corto di risorse finanziarie, decideranno di aumentare l’aliquota Irap di circa un punto, portandola al limite massimo del 4,82 per cento - prosegue Bortolussi - l’aggravio fiscale sulle imprese sarà di 3,5 miliardi di euro».
Tra le 19 Regioni e le due Provincie autonome di Trento e Bolzano non tutte potranno eventualmente mettere mano agli aumenti. Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia non possono farlo, visto che già da tempo hanno dovuto portare l’aliquota al livello massimo per «comprimere» il disavanzo sanitario maturato in passato.
Molise, Campania e Calabria sono andate addirittura oltre: non essendo state in grado di rispettare il piano di rientro imposto dal tavolo di monitoraggio guidato dal ministero dell’Economia e da quello della Sanità, sono state costrette ad applicare un aliquota aggiuntiva dello 0,15 per cento.
Pertanto, i probabili aumenti interesseranno solo le imprese ubicate nelle Regioni del Centro-Nord.
Per fare qualche esempio, secondo la simulazione fatta nelle tabella predisposta dagli artigiani di Mestre, nelle regioni dove oggi l’aliquota è più bassa, che sono il Piemonte, la Valle d’Aosta, la Lombardia, la Liguria, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, la Toscana, l’Emilia Romagna, l’Umbria e la Sardegna un aumento dell’aliquota comporterebbe un aumento di gettito pari a 3,4 miliardi di euro. Per la sola Lombardia l’introito sarebbe di 1,3 miliardi in più. In queste regioni l’aliquota è ferma al 3,9% e solo nelle due Regioni autonome, ovvia Trento e Bolzano è più bassa, pari al 1,98%. Le regioni dove l’aliquota è più alta sono comunque quelle del sud, ossia il Molise, la Campania, la Calabria che fanno pagare alle imprese il 4,97%, applicando come già detto, l’aliquota aggiuntiva dello 0,15% oltre a quella massima che è del 4,82%.
Nel 2012 - calcola la Cgia di Mestre - con le aliquote attualmente in vigore, il gettito Irap a carico delle imprese private dovrebbe attestarsi attorno ai 21,4 miliardi di euro. Nell’ipotesi che tutte le Regioni autorizzate aumentino di un punto l’aliquota Irap, il nuovo gettito si dovrebbe attestare attorno ai 25 miliardi di euro, con un saldo positivo di 3,5 miliardi. «Lo sblocco delle tasse locali non riguarderà solo l’Irap - conclude Bortolussi - ma, anche il bollo auto, l’addizionale regionale sul gas metano e l’imposta regionale sostitutiva, i tributi ambientali provinciali, l’imposta di pubblicità, l’imposta sull’occupazione degli spazi pubblici ed altri tributi minori.

Vista la difficoltà che stanno vivendo le Regioni e gli Enti locali non è da escludere che per i cittadini e le imprese il peso delle tasse locali sia destinato ad aumentare a dismisura. Speriamo che Sindaci e Governatori non approfittino di questo sblocco per fare cassa, altrimenti gli effetti della crisi sono destinati ad aumentare».

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