Calenda spaccatutto, lo ius soli di Marwa, femministe afone: ecco il podio dei peggiori

Altro che "grande" centro, il leader di Azione sbrocca e rompe con Renzi. La dem Mahmoud sogna schiere di migranti antifascisti. Schlein e femministe mute davanti allo stupro alla Festa dell'Unità. Ecco i peggiori della settimana

Calenda spaccatutto, lo ius soli di Marwa, femministe afone: ecco il podio dei peggiori
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Settimana difficile per il centrosinistra. Non ditelo a Elly Schlein, ma l'effetto travolgente che la sua leadership avrebbe dovuto dare al Partito democratico si è subito affievolito. Anzi, possiamo dire che non c'è proprio stato. E non certo perché lo diciamo noi. Un sondaggio firmato Termometro Politico, che confronta le rivelazioni di sette diversi istituti (TP, Swg, Quorum, YouTrend, Piepoli ed Emg), ha messo nero su bianco la fragilità dell'ex sardina. Dal 20% stimato marzo, con punte a volte anche più alte, i dem sono scesi almeno di un punto. Per carità i sondaggi lasciano sempre il tempo che trovano ma, se lo associamo alla scoppola presa in Friuli Venezia Giulia, il dato inizia a essere un indicatore piuttosto eloquente.

Ma se nel Pd non se la passano bene, complice sicuramente il devastante logorio interno che ha preceduto la formazione della segreteria del partito, nel Terzo Polo stanno addirittura peggio. Cosa sia successo realmente in quello che, quando è stato messo insieme qualche mese fa, era stato spacciato come la casa di tutti i moderati, ancora nessuno lo sa. Sta di fatto che una mattina Carlo Calenda si è svegliato col piede sbagliato e, attaccatosi a Twitter, ha iniziato a inveire contro Matteo Renzi. Altro che alleati! Il leader di Azione ha completamente perso la brocca: minacce e veleni, tutto riversato sui social network. Mica per divergenze politiche. Forse invidia, forse risentimento personale. Chissà! L'ha detta giusta Emma Bonino: "Lui è fatto così!". Sta di fatto che, al di là di come andrà a finire, per tutto questo cinema Calenda si becca il terzo posto sul podio dei peggiori della settimana.

Al secondo posto, invece, troviamo Marwa Mahmoud. Origini egiziane, consigliere del Pd al Comune di Reggio Emilia e fresca di nomina nella segreteria di Elly Schlein. Giorni fa a Repubblica ha detto che per essere italiano non serve "avere un nonno nato in Italia". Basta aver studiato qui, riconoscersi nella Costituzione, nella democrazia e soprattutto nell'antifascismo. Non strabuzzate gli occhi, non serve: avete letto bene. Per la Mahmoud, perché un immigrato possa sentirsi pienamente italiano, deve essere antifascista. È una vera e propria fissazione. Altro che ius soli e ius culturae, finirà che il prossimo governo di centrosinistra sostituirà la carta d'identità con il certificato antifascista.

Al primo posto del podio ci sono Elly Schlein e le femministe del Pd. Per una volta non per quello che hanno detto ma per quello che non hanno detto. È mai possibile che nessuna di loro sia intervenuta per condannare duramente quanto accaduto alla Festa dell'Unità di Bologna lo scorso settembre? Mentre i dem dibattevano in vista delle elezioni politiche di fine mese, una ragazza minorenne è stata brutalmente violentata dal branco. Chi l'ha stuprata è un ragazzo straniero (africano) di qualche anno più grande di lei. Non sappiamo molto sulle altre bestie che erano con lui, se non che oltre a incitare la belva ne riprendevano pure le gesta. Di quella terribile serata è rimasta prova nelle macabre immagini dei due video amatoriali. Eppure non una parola è stata spesa per la vittima.

Non dalla Schlein, ma neppure dal circo femminista che anima il Nazareno. A Quarta Repubblica Alessia Morani ha persino detto che "hanno fatto bene a mantenere il riserbo". Se fosse successo alla Festa della Lega o a quella di Fratelli d'Italia, altro che riserbo...

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