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Carburante, i benzinai pronti allo sciopero

A due giorni dall'incontro col governo, al termine del quale era stato deciso di "congelare" lo sciopero in attesa di un tavolo tecnico, alcune fonti fanno sapere che i benzinai sarebbero pronti alla mobilitazione

Carburante, i benzinai pronti allo sciopero

Clamoroso cambio di programma per quanto riguarda lo sciopero dei benzinai. Secondo alcune indiscrezioni riportate da Il Corriere, la categoria sarebbe pronta a procedere con la mobilitazione. Se ciò fosse vero, si tratterebbe di un vero e proprio colpo di scena, dato che soltanto pochi giorni fa era stato raggiunto un accordo con il governo.

Meloni convince i benzinai a bloccare lo sciopero

Con la promessa dell'apertura di un tavolo tecnico previsto per prossimo 17 gennaio, l'esecutivo era riuscito a "congelare" lo sciopero annunciato dai benzinai a seguito delle polemiche scaturite sul caro carburante.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva pertanto deciso di intervenire, aprendo un dialogo con gli operatori della distribuzione di carburante. Con una nota ufficiale, i sindacati Faib, Fegica, Figisc/Anisa avevano poi confermato il blocco dell'agitazione, dichiarando di aver apprezzato il chiarimento avuto con governo.

Tutto, insomma, avrebbe dovuto restare fermo in attesa dell'incontro del 17 gennaio. Qualcosa, tuttavia, potrebbe essere cambiato alla luce delle informazioni trapelate oggi.

Lo sciopero? Una certezza

A soli due giorni di distanza dall'incontro con l'esecutivo, si tornerebbe a parlare di sciopero. A fornire questa indiscrezione è il Corriere, che spiega come la movimentazione sia ormai una certezza.

Le ragioni dello sciopero sarebbero da ricercare nel malcontento dei gestori, che non hanno visto di buon occhio il provvedimento sulla trasparenza che impone l'eseposizione dei prezzi medi regionali vicino ai listini applicati dalla stazione di servizio. Non è piaciuta neppure la minaccia di una multa pari a 6mila euro in caso di trasgressione, con tanto di sospensione dell'attività fino a 90 giorni in caso di recidiva.

Tutto dipende da ciò che sarà deciso in queste ultime ore, che si riveleranno decisive. Le associazioni sindacali Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc Confcommercio sceglieranno quale strada intraprendere. "Andiamo avanti: dal decreto ci aspettavamo delle aperture che non ci sono state e sanzioni così alte per una misura che non serve a nulla sono inaccettabili", avrebbero assicurato alcune fonti al Corriere.

Resta adesso da vedere cosa accadrà nelle prossime ore.

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