
"Oggi prenderei la mia imbarcazione e raggiungerei Gaza, ci metterei tempo perché non ho i mezzi del Governo ma lo farei, convinta di avere il diritto di navigare in acque internazionali". La cantante Carmen Consoli, nel corso della presentazione del nuovo album 'Amuri luci', si è schierata dalla parte della Global Summud Flottilla, proprio come la sua collega Elisa.
"Avevo urgenza di dirlo perché sono stata sveglia fino alle 4 a seguire le manifestazioni e mio figlio che ha 12 anni ieri ha partecipato a una di esse", ha detto la cantante rivelando di aver trascorso la notte alla tivù per vedere le proteste di piazza e di essersi "emozionata per questa presa di coscienza" ed ha aggiunto: "è una bellissima notizia che non ci sia più indifferenza". Consoli, poi, ha polemicamente chiesto: "Oggi è la conoscenza per cui stiamo scendendo in piazza, poi magari sbagliamo e la Flotilla è finanziata da Hamas, ma allora se parto con la mia barca sono finanziata da Hamas anche io?". Secondo la cantante "la conoscenza ci aiuta a capire che è importante garantire sanità e cultura per tutti come popolo italiano, sennò diventiamo personaggi di Orwell che ripetono ciò che dice la tv". Non è mancata anche una frecciatina alla sinistra: "Non capisco perché - ha detto Consoli - non riesca a unirsi su ciò che ha in comune, è una cosa che non mi dà pace. Le auguro di trovare una strada che accomuni tutti, qui la sensazione è di un derby calcistico, dove ha la meglio chi fa stare zitto l'altro. Non c'è un dibattito politico, vedo un film dell'orrore dove si dice tutto e il contrario di tutto per avere consenso".
Elisa, invece, oggi è diventata virale col video pubblicato sui social in cui, con le lacrime agli occhi, si è rivolta al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (che ha anche taggato) per esprimere la propria solidarietà nei
confronti della spedizione umanitaria fallita e ha detto: "Adesso che hanno bloccato la Global Sumud Flotilla, allora portate voi gli aiuti in poche ore". E poi ha concluso: "Portateli voi gli aiuti, perché stanno morendo".