Politica

Il Cav in pressing su Monti: "Accetti o resto in campo"

Secondo i sondaggi di Swg, Pdl in recupero grazie all'effetto "B". Il Cav insiste: "Con Monti e i moderati uniti si vincono le elezioni"

Silvio Berlusconi con il presidente del Consiglio Mario Monti
Silvio Berlusconi con il presidente del Consiglio Mario Monti

Adesso la palla passa al Professore. Silvio Berlusconi l'ha detto chiaramente: il centrodestra resta in attesa che Mario Monti prenda una decisione se candidarsi o meno. Nel frattempo il Cavaliere resta in campo: "Il mio ritorno in campo ha già prodotto un effetto positivo". Il Pdl è infatti schizzato all'insu di tre punti in più nei sondaggi rispetto ad una settimana fa. Insomma, c'è nell'aria un effetto "B" grazie al ritorno del Cavaliere sulla scena politica. "Con Monti - ha spiegato - si possono mettere insieme i moderati che sono la maggioranza del Paese e vincere le elezioni".

Intervenendo a Studio Aperto, Berlusconi ha detto chiaramente che, se si metterà alla guida del partito, il centrodestra potrebbe riprendersi tutti i voti del 2008, "i voti di quegli elettori delusi che sono ancora lì e non sono andati in altri partiti". "A loro ci rivolgiamo - ha spiegato il Cavaliere - siamo convinti che i moderati non faranno mai prevalere la sinistra". Un sondaggio sulle intenzioni di voto, realizzato dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà, ha rilevato la forte ripresa del Pdl che, nel giro di sette giorni, ha guadagnato quasi tre punti percentuali attestandosi al 16,5%. Secondo il presidente di Swg Roberto Weber, "l'improvvisa accelerazione del Pdl si spiega con l'effetto 'B', ossia la presenza forte di Berlusconi sulla scena politica negli ultimi giorni". Berlusconi non nasconde la propria amarezza per il mancato accordo con tutte le forze moderate all'interno di una federazione da presentare alle prossime politiche in alternativa alla sinistra. Per il Cavaliere una grande aggregazione di forze moderate è, infatti, l’unico modo per vincere la prossima tornata elettorale. "Avrei voluto che prendessero delle decisioni nell’interesse del Paese - ha spiegato Berlusconi - invece alcune piccole
formazioni hanno badato più agli interessi dei loro piccoli leader che a quello generale ed è per questo che l’aggregazione dei moderati è fallita"
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Pur aspettando la decisione di Monti sul suo futuro politico, Berlusconi non lesina di certo le critiche. Soprattutto per quanto riguarda la politica ecomica messa in campo dal governo tecnico. "Non abbiamo fatto delle critiche a Monti a cui va personalmente la mia stima - ha spiegato l'ex premier a Studio Aperto - le critiche fatte sono andate alla politica fiscale". D'altra parte, basta dare un'occhiata agli indicatori economici per capire che le critiche di Berlusconi sono fondate: la cura Monti non ha funzionato.

Adusbef e Federconsumatori hanno, infatti, calcolato che i tecnici hanno generato un aumento del debito pubblico di 102,304 miliardi in undici mesi.

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