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Charlie rapito e abbandonato Ritrovato il pony da record

È durata pochi giorni l'assenza di Charlie, ma per Bartolo Messina, il suo proprietario, sono stati anni. Il pony più piccolo del mondo era stato rubato pochi giorni fa, prima di una manifestazione ippica, lasciando il suo padrone disperato. «Non avrei mai immaginato di dover scrivere questa cosa, purtroppo è successa e io mi sento svuotato, violentato, distrutto» ha scritto Bartolo dopo il furto sulla sua pagina Facebook, chiedendo a chiunque avesse notizie di contattarlo. E, ancora una volta, il popolo della Rete si è mosso, questa volta per uno scopo nobile.
Ma converrà ricordare i dati salienti di quanto accaduto a beneficio di chi non abbia avuto l'opportunità di conoscerli. Lo scorso week end, a Città di Castello (PG), si svolge la quarantasettesima Mostra Nazionale del Cavallo. Tra i numerosi equini partecipanti ce n'è uno che, in realtà, cavallo non si può proprio definire, perché si tratta di un pony, anzi di un pony molto particolare, del tutto unico. La differenza tra un pony e un cavallo sta nell'altezza al garrese (ovvero alla spalla) che, nel pony, non supera il metro e mezzo. Fatto sta che Charlie, celeberrimo pony nell'ambiente di chi frequenta gli spettacoli ippici, è alto poco più di un metro al garrese il che fa di lui non certo un cavallo, ma piuttosto una sorta di cane di grossa taglia. Charlie è talmente raro che si muovono i giudici del famoso Guinness dei primati e, dopo averlo misurato, lo inseriscono nel loro famosissimo libro dei record. Fama volat (la fama vola) e la leggenda varca i confini della nostra nazione, per arrivare nei tanti Paesi del mondo dove si legge di questo microcavallo o dove si esibisce con le sue evoluzioni funamboliche negate, per ragioni di statura, agli altri cavalli e pony «di misura».
Giovedì scorso dunque, Bartolo Messina, dà il saluto della buona notte a Charlie che, assieme ad altri cavalli, sosta nell'ambiente recintato e sorvegliato, messo a disposizione dall'organizzazione della mostra. Nonostante queste precauzioni però c'è chi ha già deciso da tempo di rubare il piccolissimo pony. Troppo preciso e maledettamente accurato questo furto per essere stato compiuto da uno sbandato. La rete tagliata alla perfezione, il cavallo che non emette un suono (qualcuno che lo conosceva bene?), la fuga attraverso l'adiacente campo di tabacco che porta in aperta campagna.
È qualcuno del mestiere e l'unico dubbio riguarda l'eventuale riscatto che chiederà, perché Charlie è invendibile sul mercato. Come tutte le opere uniche e praticamente privo di valore perché non c'è sufficiente denaro che lo possa acquistare. Il terrore del proprietario era che fosse un furto su commissione da parte di chi, magari dall'altro lato del pianeta, avesse voluto godere, nel proprio giardino, della compagnia e della vista del pony più piccolo del mondo. Un po' come chi fa rubare su commissione una celeberrima opera d'arte, ponendola con cura in camera da letto per ammirarla lui stesso e magari mostrarla orgoglioso a pochissimi selezionati amici.
Ma Charlie non era finito così lontano. Lo hanno ritrovato i carabinieri in una zona desolata di Peschiera del Garda, nel veronese, vicino al lago. Ora stanno indagando su questo furto d'altri tempi che ha il sapore dell'abigeato da Far West.
Nel frattempo il popolo della Rete applaude per una notizia finalmente buona e Bartolo abbraccia piangendo il suo cavallino.

Vivano felici e contenti.

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