Cinque stelle e zero euro. Ecco i grillini senza soldi (prima di essere eletti)

Altro che lotta alla Casta. Dal vicepresidente di Montecitorio Di Maio a Fico (Vigilanza Rai), quanti pentastellati con l'ingresso in Aula hanno trovato anche uno stipendio

Cinque stelle e zero euro. Ecco i grillini senza soldi (prima di essere eletti)

Roma - Erogazioni e contributi da terzi: una bella riga sopra. Spese elettorali: zero spaccato. Contributi ex legge 195/74 (cioè finanziamenti ai partiti): un crocione sopra. Occasione promozionale ghiotta per il Movimento cinque stelle la pubblicazione delle dichiarazioni patrimoniali di deputati e senatori. Ventidue tomi, destinati a passare tra le mani di giornalisti e cittadini, con i redditi personali e il bilancio della campagna elettorale dei singoli deputati, dai quali emerge chiaramente che gli eletti del M5S non hanno speso e se lo hanno fatto è per cifre bassissime. Ma ieri il meccanismo comunicativo si è inceppato sul più bello, perché le agenzie di stampa hanno cominciato a puntare su un'altra caratteristica delle dichiarazioni depositate all'ufficio «Prerogative e immunità», cioè i tanti redditi zero tra i parlamentari del movimento. Non solo loro, certo. Tanti redditi bassi soprattutto tra i parlamentari Sel e Pd. Ma di pentastellati senza entrate economiche, solo alla Camera, se ne contano a decine. Compresi i volti noti del movimento.

Ad esempio il presidente della commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico, nato nel 1974, maturità classica, laurea in Scienze della comunicazione e master in Knowledge management presso il Politecnico di Milano. Dichiara un'abitazione a San Felice circeo e una dichiarazione con la sola cifra relativa alla prima abitazione. Sono le dichiarazioni 2013, quindi relative ai redditi del 2012 quando ancora i parlamentari M5S non percepivano l'indennità. Fico non è di quelli che hanno lasciato in bianco anche i fogli sulla campagna elettorale: dichiara di avere speso 400 euro, di aver ricevuto 714 euro di donazioni da terzi, e 2.000 euro in servizi offerti da sostenitori della sua candidatura a deputato della Repubblica.
Anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio ha consegnato una dichiarazione a zero euro. Niente automobile e niente casa. Nello spazio su eventuali partecipazioni al capitale di società c'è una cancellatura e niente più.
Andava po' meglio ad Alessandro Di Battista, uno dei volti noti del movimento, che ha dichiarato, sempre per l'anno di imposta 2012, 3.176 euro e una partecipazione al 30% alla Di.Bi.Tec Srl, che lo vede anche nel consiglio di amministrazione. Risicatissime le spese elettorali: 145,20 euro per stampare 5.000 biglietti.

Stessa musica al Senato, dove i redditi più bassi sono in gran parte del M5S. Dichiarazioni in bianco per Daniela Donno, Vilma Moronese mentre Vito Petrocelli ha un reddito complessivo dichiarato addirittura negativo. Meno 296 euro. Poi la ex M5S Monica Casaletto che ha spiegato di essere a carico del coniuge. Oltre alle dichiarazioni in bianco, nel movimento di Beppe Grillo ci sono tanti redditi bassi. Cud da lavoro dipendente e modelli del fisco con cifre sotto la media. L'ex capogruppo Nuti (anche lui senza auto) ha un reddito da 27.584 euro. Daniele Pesco (che invece guida una Mazda 323 del 1992) un reddito da classico quarantenne di oggi che se la passa bene: 30.715. Roberta Lombardi, deputata di Orbetello ed ex capogruppo, (come auto indica un'indiana Tata) 22.713 euro. Sempre nel 2012, cioè prima dell'inizio della legislatura. Stefano Barbanti, è tra i deputati con i redditi più alti, con 50.122 euro all'anno lordi.

Laureato in statistica e quadro presso un'azienda. Ma la più ricca del Movimento Cinque Stelle a Montecitorio è Giulia Grillo, medico legale con una dichiarazione allegata e consegnata agli uffici della Camera, da 62mila euro.

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