Colonel, il cane soldato prigioniero dei talebani

Colonel, il cane soldato prigioniero dei talebani

Gli animali sono stati utilizzati a milioni nei vari conflitti e lo sono tuttora. Quasi sempre le loro missioni sono passate nel silenzio di una storia che ama ricordare solo le imprese umane.
Cavalli, cani, piccioni, delfini, ratti, squali, perfino le api sono state impiegate nei conflitti bellici, con varie mansioni. Ai cani va sicuramente la palma dei più utilizzati. Nella prima guerra mondiale migliaia di soldati furono salvati da cani addestrati a seguire i barellanti nella ricerca dei feriti. I tedeschi predisponevano nella divisa un pezzo di stoffa che, in caso di ritrovamento, il cane strappava consegnandolo al conducente cinofilo. Il loro lavoro era talmente importante che, in assenza dell'ufficiale veterinario, gli animali feriti dovevano essere soccorsi dagli ufficiali medici.
In tempi più moderni e oggigiorno, i cani impiegati dagli eserciti hanno mansioni molto più delicate e complicate che non la «semplice» ricerca dei feriti. Si tratta di animali addestrati alla perlustrazione di ambienti quali tunnel, edifici o terreni aperti nei quali devono individuare bombe o altri dispositivi con potenziale esplosivo, prima che vengano calpestati dai soldati o dai mezzi che li trasportano. Un video trasmesso dai talebani mostra, per la prima volta nella storia del conflitto afgano, un cane catturato e tenuto in ostaggio. Il suo nome è Colonel e gli insorti afgani sostengono di averlo intrappolato durante un raid del dicembre scorso, nel quale sei «terroristi americani» sarebbero stati uccisi e il cane, equipaggiato con le più moderne apparecchiature di monitoraggio, catturato e trasportato in una località ignota in mano agli insorti islamici.
Le fonti statunitensi confermano, dopo la visione del video, che si tratta di un cane in forza alle unità operative inglesi, ma non fanno alcun riferimento al raid in cui avrebbero perso la vita i soldati americani. Colonel è un Pastore Malinois (Pastore Belga) impiegato dall'esercito britannico, assieme a Labrador e Pastori Tedeschi, con la mansione di affiancare i soldati nelle attività di perlustrazione del territorio durante le missioni belliche sul suolo terrestre. La sua dotazione comprende normalmente una torcia, una telecamera collegata con un visore al soldato di riferimento e un satellite GPS per la localizzazione in caso di smarrimento. La stessa attrezzatura che aveva il famoso Cairo, utilizzato nella scoperta del covo di Osama Bin Laden.
Nel video, il cane, munito di tutti i dispositivi, appare tenuto alla catena da un talebano, mentre altri insorti lo circondano. Colonel non appare impaurito: è tranquillo, scodinzola, ha le orecchie rilassate e questo potrebbe essere il frutto di un addestramento particolarmente sofisticato, a meno che gli afgani non abbiano educatori cinofili altrettanto efficaci. Non si sa quando il video sia stato girato, se Colonel sia ancora vivo, se i Talebani vogliano soltanto mostrare al mondo l'ostaggio o se ne vogliano fare oggetto di qualche scambio.


In tal caso si potrà valutare realmente, al di là delle belle parole di cui tutti ci riempiamo la bocca, quanto vale la vita del più fedele amico dell'uomo. Nell'altro caso, c'è solo da sperare che un colpo pietoso e affrettato faccia dimenticare agli islamici talebani che il cane è un essere impuro.

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