RomaSi continua a spendere. Le cifre del Palazzo alla fine sono sempre le stesse. Il Paese arranca, ma alla Camera praticamente niente cambia, nonostante qualche piccolo impegno che si vede qua e là, più di principio che di sostanza. Riduzione del 5% delle spese nel triennio 2013-3015. Limature. Non sufficiente a rendere soddisfatti i cittadini che vogliono cambiamenti radicali. Gianfranco Fini si era tanto battuto per la faccenda dei bilanci dei gruppi parlamentari. Lodevole la volontà di far passare il concetto che il controllo sui rendiconti dei partiti fosse svolto da società esterne. Ma poi si va a guardare il bilancio di Montecitorio del 2012. E ci si immerge in un frullato di spese, centinaia di migliaia, milioni di euro, per quadri, telefonia mobile, arredi, nuova gestione dello spazio e dei parcheggi, consultabili da ieri sul sito www.ilportaborse.com. E quel 5% sembra quasi una presa in giro.
Esempi: per il rinnovo degli arredi, appunto, non certo decadenti, come può notare chi fa visita a Montecitorio, il palazzo spende un milione e 650mila euro. E per arricchimento e restauro delle opere d'arte vanno via altri 374mila euro. Centoventottomila euro è il costo delle rilegature. Ma qui è cultura, si può dire, patrimonio dell'anima. Per vestire i dipendenti si spende poco meno dell'acquisto di libri: un milione 36mila euro. Il rifornimento di prodotti igienici sfiora i centomila euro (88mila).
Il rinnovo dell'arredamento è considerato una priorità per quest'anno: «Nell'ottica del miglioramento dell'ergonomia delle postazioni di lavoro - si legge nell'allegato al bilancio - nel 2012 proseguirà il programma di rinnovo periodico degli arredi e delle attrezzature». Lo stanziamento per la nuova ergonomia prevede una spesa di 200mila euro. In bilancio è prevista anche un'uscita per completare «l'assetto funzionale ed ergonomico» della sala regia degli interpreti nella nuova aula del «palazzo dei gruppi consiliari». Tutto questo, con gli impianti antincendio, verrà a costare un milione duecentomila euro.
Si passa ai deputati. Alcune voci sparse: per le spese telefoniche degli onorevoli (telefonia mobile, ossia cellulari) la collettività paga quasi 600mila euro (598.265). A parte viaggi e spostamenti da casa a Montecitorio, i cittadini pagano ai deputati anche l'evacuazione, intesa come fuga dal palazzo in caso di pericolo. I piani di «emergenza ed esodo» devono infatti essere aggiornati nel 2012 per il cambiamento e il diverso utilizzo «dei luoghi». Costo: 306mila euro.
C'è poi una pagina della relazione dedicata ai parcheggi dei deputati dal titolo: «Favorire la mobilità». Verranno razionalizzati gli spazi intorno alla Camera «finalizzati all'incremento del numero dei posti per motociclo a disposizione dei deputati».
Tutte queste attività di adeguamento dei posti auto e moto costeranno nel 2012 un milione 883mila euro, e sfioreranno i 2 milioni di euro nel 2014, come indica la tabella triennale sugli onorevoli parcheggi.
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