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Cosentino: "Mai scappato con le liste. Alfano? Perdente di successo"

Ressa prima della conferenza. L'ex sottosegretario: "Non vendo la mia dignità. Ora dovrete scegliere un'altra icona del male"

Cosentino: "Mai scappato con le liste. Alfano? Perdente di successo"

"Non ho fatto un passo indietro. Ho lottato fino alla fine per ottenere una candidatura, ma non per immunità". Dopo la ressa e il caos iniziale, Nicola Cosentino riesce a dire la sua sulla sua esclusione dalle liste del Pdl e sulla presunta sparizione delle liste. Sparizione di cui, lui lo ribadisce, non è responsabile. "Oggi sono una sorta di impresentabile, uno che forse può far prendere qualche voto in più in Campania e qualche voto in meno a livello nazionale", sostiene l'ex sottosegretario all'Economia, che aggiunge: "Se avessi voluto l'immunità, mi sarei candidato con altri partiti. Ma credo che la mia dignità valga di più" (guarda il video).

L'esponente del Pdl accetta comunque l'esclusione dalle liste e non intende entrare in polemica col suo partito: "Se può servire a prendere qualche voto in più e battere queste sinistre, va bene. Non potrò partecipare direttamente alla competizione ma lo farò con il cuore. Continuo a rimanere fortemente vincolato al progetto del Pdl, del presidente Berlusconi" che è "una persona assolutamente straordinaria alla quale mi lega un vincolo di rapporto di stima e di amicizia".

Parlando delle vicende giudiziarie che lo coinvolgono, Cosentino ha affermato di essere pronto al carcere, ma "a fronte di una sentenza": "Perché dovrei andare in carcere se oggi sono cittadino comune e non ho più potere di condizionare? Se ci vado è perché siamo in un paese non civile, se ci vado ci vado con la mia dignità. Chiedo un processo immediato. Non sono scappato dai giudici e dai processi. Uno dei miei accusatori si è tolto la toga ed è andato a fare l’assessore nella giunta de Magistris". E aggiunge: "Sono fuori perchè su di me c’è stato accanimento e aggressione mediatica senza precedenti. I Casalesi sono un clan di fessi se invece di aiutarmi a scalare le vette mi fanno dimettere". Per l'ex sottosegretario, inoltre, "l'unico referente vero in Parlamento dei Casalesi - quelli "cittadini per bene", specifica - è Bocchino,perché nel 1996 era candidato al collegio di Casal di Principe, mentre io ero candidato a Piedimonte Matese, dove non c’è camorra, e poi sempre in listini bloccati. Ora dovete scegliere un altro obiettivo, un’altra icona del male".

La conferenza era prevista per le 12, ma forse Cosentino non si aspettava che accorressero tutti quei giornalisti e fotografi. E non se l'aspettava neanche lo staff dell'Hotel Excelsior di Napoli, che gli aveva riservato una sala troppo piccola per contenerli tutti. Così, quando l'ex sottosegretario è arrivato, è stato letteralmente assalito da microfoni, flash e telecamere. Tutti in cerca dell'inquadratura migliore, tutti pronti a porre la propria domanda. Come se non bastasse, c'erano anche i suoi sostenitori, che lo hanno accolto tra applausi e slogan di incoraggiamento. Pochi attimi e la conferenza si trasforma in ressa, i giornalisti spingono, Cosentino ha giusto il tempo di dire: "Ma tutte queste foto per un impresentabile?" (guarda il video). Poi gli organizzatori lo portano in un'altra stanza, chiusa ai curiosi. Con lui ci sono pochi fedelissimi tra cui Amedeo Laboccetta, Enzo D’Anna, il senatore Cosimo Sibilia e l’assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella. Tutto rimandato alle 14.

Ancora caos insomma. Dopo quello che ha accompagnato la presentazione delle liste elettorali in Campania, sparite nel nulla e poi "ricostruite" all'ultimo. Sotto accusa è finito proprio Cosentino che, raccontano, si sarebbe infuriato per non essere stato candidato. Poi la smentita del Pdl: le liste le ha Nitto Palma. Che le ha depositate, in extremis, in Corte d'Appello. Una "montatura", secondo l'ex sottosegretario: "C'è questa sete, questa fame, questo sangue che oggi rincorre la piazza e certa stampa che non ha più rispetto delle persone, che va alla ricerca non dei fatti, ma dei retroscena", ha spiegato, "Ieri hanno detto persino che sono scappato con le liste. Io non sono mai scappato da niente e da nessuno. Le liste sono state regolarmente consegnate. Sono stato fino a notte fonda a Palazzo Grazioli a dare il mio contributo ad organizzare le liste. Si è montato un caso e per evitare che ci potesse essere un mio ritorno in campo" (guarda il video). Anche la presunta rissa con Angelino Alfano sarebbe falsa: "Non è vero. Non ho niente contro i perdenti di successo.

Ho profonda stima di Angelino e di tutta la macchina organizzativa del Pdl".

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