Il podio

La cricca del Fatto Quotidiano, Bindi e Conte: ecco il podio dei peggiori

Nella settimana di lutto nazionale per la morte di Berlusconi, il partito dell'odio dà il peggio di sé: vignette e articoli irrispettosi, proteste vergognose e biechi sciacallaggi. Ecco il podio dei peggiori

La cricca del Fatto, Bindi e Conte: ecco il podio dei peggiori

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Lunedì 12 giugno, poco dopo le 9.30, il tempo è sembrato fermarsi. Bloccato come in un limbo. Il Paese, intontito dalla notizia della morte di Silvio Berlusconi, si è stretto intorno alla famiglia del Cavaliere. Per tutta la settimana, anche dopo i funerali che si sono tenuti mercoledì pomeriggio nel Duomo di Milano, sono continuati gli omaggi e le attestazioni di stima. Non da tutti. Purtroppo, nemmeno in un momento tanto doloroso, il partito del rancore ha deposto le armi. Gli irriducibili dell'odio hanno sferrato l'assalto finale: non paghi di avergli dato addosso per trent'anni, hanno cercato di deturparne pure la memoria. Invano. Perché i successi e il valore dell'ex premier sono sotto gli occhi di tutti gli italiani. Loro, gli anti Cav, l'unico primato che possono guadagnare è il podio dei peggiori. Ed ecco che li accontentiamo!

Al terzo posto troviamo la cricca del Fatto Quotidiano: Marco Travaglio e compagni. In redazione devono aver festeggiato. Un minuto dopo la pubblicazione della notizia, si sono avventati senza alcuna pietà. "Silvio Berlusconi è morto all'età di 86 anni - il titolo - primo dei populisti, recordman di inchieste dalla corruzione alla mafia, mago della comunicazione". E poi l'affondo: "Per 17 anni è stato il centro indiscusso della politica, per altri 12 ha fatto di tutto per continuare a esserlo, fra processi, scandali, polemiche. Delle sue mirabolanti promesse poco è rimasto. E mentre il mondo girava vorticosamente, l’Italia restava incartata a discutere di lui, dei suoi affari e dei suoi guai giudiziari. A molti è andata bene così". A seguire prime pagine violentissime, una peggio dell'altra. Da veri sciacalli. E se gli articoli del direttore vi hanno indignato, le vignette di Natangelo e Vauro non sono stati certo da meno. Ahinoi, non sono gli unici in giro! Prendete Tomaso Montanari, il rettore dell’Università per stranieri di Siena, che si è rifiutato di lasciare le bandiere a mezz'asta nella sua università. Per non parlare, poi, di quegli altri imbecilli che hanno organizzato feste in concomitanza dei funerali. Sono senza vergogna. Per non dire di peggio!

Subito dopo la morte del Cavaliere è tornata a farsi vedere Rosy Bindi. E lo ha fatto per scagliarsi contro il lutto nazionale deciso dal governo. "Siamo in una fase di santificazione che credo non faccia bene all’Italia - ha detto - il berlusconismo va elaborato". Per questa polemica fuori luogo si becca il secondo posto del podio dei peggiori. Posto che deve condividere con molti colleghi di partito. In primis, Andrea Crisanti. Lo ricordate? Il microbiologo "glorificato" durante l'emergenza Covid e subito dopo salito sul carrozzone dem. Ebbene: contro l'ex premier ha sparato nefandezze di ogni genere urlando sui social che "non meritava né i funerali di Stato né il lutto nazionale". Nessuno nel Pd ha preso le distanze da queste teste calde. Anzi. La segretaria Elly Schlein, dopo una brevissima tregua, si è ributtata nella mischia usando la morte di Berlusconi per attaccare il governo Meloni.

Per anni gli anti Cav hanno cercato di cancellare Berlusconi dalla politica, adesso vorrebbero addirittura sfregiarne la memoria. Sono gli irriducibili dell'odio. Ma tra tutti il peggiore è sicuramente stato Giuseppe Conte che questa settimana troviamo al primo posto. E dire che era partito bene. Il primo post, tutto sommato, non era così male. "Berlusconi è stato un imprenditore e un politico che in ogni campo in cui si è cimentato ha contribuito a scrivere pagine significative della nostra storia", ha scritto il leader del Movimento 5 Stelle riconoscendo al Cavaliere "coraggio, passione e tenacia" e dimostrando alla famiglia "sincero e rispettoso cordoglio". Peccato che, poi, la base grillina abbia dato di matto e l'avvocato del popolo abbia ripiegato sulla linea dettata da Travaglio.

E così, alla fine, si è rifiutato di andare al funerale. Davvero una bruttissima pagina politica questa scritta dai Cinque Stelle! Ma davvero ci saremmo aspettati qualcosa di meglio dal partito di Beppe Grillo?

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