Crolla l'inchiesta sui Serenissimi Rimessi in libertà sette secessionisti


Milano Abbiamo scherzato. Era tutto una burla. Una farsa. Il Tanko era semplicemente un giochino per bambini troppo cresciuti e figuriamoci poi se era realistico un pericolo di colpo di Stato. I giudici del tribunale del Riesame di Brescia hanno fatto marcia indietro e disposto la scarcerazione per sette dei 24 secessionisti arrestati il 2 aprile scorso, tra cui l'ex parlamentare Franco Rocchetta (in carcere a Treviso) e il leader del movimento dei Forconi, Lucio Chiavegato (in carcere a Verona), mentre ha disposto i domiciliari per altri cinque. Oltre a questi, passeranno la Pasqua a casa, Roberto Bernardelli, Riccardo Lovato, Giancarlo Orini, Roberto Abeni e Corrado Manessi. Per Flavio Contin sono stati confermati i domiciliari; sostituita la misura del carcere con i domiciliari per Tiziano Lanza, Corrado Turco, Stefano Ferrari e Michele Cattaneo.
«La loro scarcerazione rivela la sconfitta dello Stato italiano, che ha tentato in modo goffo di impaurire i cittadini veneti con una repressione giudiziaria inutile, costosa ed espressione di uno stato poliziesco defunto che sopravvive a sé stesso», commenta il leader dei venetisti di Plebiscito.eu, Gianluca Busato. «Ora si dimettano i magistrati responsabili di questa vicenda, si dimettano Renzi e Napolitano che sono i mandanti politici di una farsa che si è trasformata in un boomerang che si è smaltato sulla loro fronte - picchia Busato - La smettano ora e per sempre questi politicanti di infangare la Repubblica Veneta. La smettano di perseguitare onesti cittadini lavoratori, intellettuali, pacifici e responsabili, che hanno l'unica colpa di essersi assunti le proprie responsabilità e di essersi attivati per amore della propria Terra e per garantire il benessere e la felicità del popolo veneto».
Il segretario federale della Lega nord, Matteo Salvini, affida a Facebook il suo Serenissimo pensiero: «Adesso lo Stato chieda scusa, e rispetti la libertà!».


Proseguirà lo sciopero della fame a staffetta proclamato nei giorni scorsi dai «Liberi imprenditori federalisti (Life) - Fraja veneta» in segno di solidarietà con i secessionisti ancora in carcere. Il 25 aprile la Festa nazionale veneta di san Marco sarà dedicata a loro. Una festa della libertà che, dopo sessantanove anni, in Italia non vale per tutti.

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