RomaIn Italia un «dottò» non si nega a nessuno, negli Stati Uniti, invece, con titoli e curricula non si scherza. Un delta culturale che ieri si è manifestato in piena volata della campagna elettorale, con effetti devastanti per i diretti interessati. Che sono, da una parte Luigi Zingales, economista italiano di stanza negli Usa e cofondatore del movimento Fare per Fermare il declino. Dall'altra Oscar Giannino, giornalista economico, leader carismatico e candidato premier della lista «Fare», ispirata allo stesso Fid.
La bomba è esplosa via Facebook, con un post nel quale l'economista ha annunciato «con disperazione profonda» le dimissioni da Fid, perché Giannino ha dichiarato «credenziali accademiche molto specifiche e, a quanto mi risulta, false».
Il titolo in questione è un master alla prestigiosa Chicago Booth school of business, la stessa dove insegna Zingales e che, secondo i curriculum che si trovavano online, e ieri magicamente scomparsi, il giornalista avrebbe frequentato. Ad aggravare la posizione di Giannino, una videointervista al sito di Repubblica dove citava chiaramente un «master» conseguito alla business school. «Questo è un fatto grave, soprattutto per un partito che predica la meritocrazia, la trasparenza, e l'onestà», ha commentato Zingales. Indispettito anche perché, lui aveva «chiesto in ginocchio» un chiarimento, ma «Oscar si è rifiutato». Nei giorni scorsi, quando il caso master non era ancora pubblico, Giannino aveva già messo le mani avanti: «C'è una cosa che gira su un mio presunto master alla Chicago Booth. Vorrei chiarire che su questo c'è un equivoco. Io il master non l'ho preso». Sono «andato a Chicago a studiare l'inglese». Ieri sulla rete, riportato dallo stesso Zingales, il video con Giannino che si attribuisce l'Mba, al quale sono seguite ulteriori giustificazioni. «In effetti, da quanto ho detto a Repubblica si capiva il contrario», ha riconosciuto. Ma io, «non ho mai usato presunti titoli accademici che non ho». E questo «vale anche per gli altri titoli che mi vengono attribuiti in rete». Frase che tira in ballo anche altro, ad esempio la laurea in Legge che era citata nei curricula scomparsi.
Perché degli studi di Giannino, in rete si parla da tempo. La vicenda del master è un tormentone di Wikipedia, enciclopedia virtuale. Nella pagina degli alunni della Chicago Booth, già da un anno si legge che ci sono stati ripetuti tentativi di includere Giannino tra gli ex studenti, ma verifiche successive hanno confermato il contrario. Nei registri dell'università non c'è.
Abbastanza per scatenare, più che l'indignazione, l'ironia della politica e della rete. Mentre su Twitter impazzava la serie «scuse giannine», Silvio Berlusconi - bersaglio preferito di Giannino da quando Fid ha cercato alleanze con Mario Monti e con la sinistra - rivelava che «prima la coalizione» del centrodestra «doveva comprendere anche Giannino, ma quando l'abbiamo fatta, lui era a Chicago a prendere un master».
Un fiume in piena che non ha risparmiato altri punti fermi di Giannino. C'è ad esempio chi ha ritirato fuori la sua partecipazione allo Zecchino d'oro. «Sì, c'ero anch'io.
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