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Mondadori, De Benedetti non si accontenta: vuole altri 30 milioni. Marina Berlusconi: "Siamo sconcertati, considera Fininvest come un bancomat"

Nuova causa civile avviata da Cir. Tra rivalutazione e interessi legali la somma salirebbe a 90 milioni di euro. Il presidente di Fininvest: "De Benedetti ci ha preso gusto, considera Fininvest come un gigantesco bancomat"

Marina Berlusconi, presidente di Mondadori e Fininvest
Marina Berlusconi, presidente di Mondadori e Fininvest

L'ingegner Carlo De Benedetti non si accontenta dei 494 milioni di risarcimento ottenuti in Cassazione. Vuole di più da Berlusconi. Ma la vicenda del Lodo Mondadori non era chiusa? In realtà no. Anche se in Cassazione sono esauriti tutti i gradi di giudizio penale e anche i tre gradi di giudizio civile, la Cir di De Benedetti, come anticipa oggi il Corriere della sera, ha avviato contro Fininvest un'altra causa civile da trenta milioni di euro "nominali" (novanta in tutto, considerando rivalutazione e interessi legali). La nuova richiesta è stata presentata lunedì scorso, dopo che la Cassazione lo scorso settembre con la sentenza che ha stabilito il risarcimento di 494 milioni di euro alla società della famiglia De Benedetti ha ritenuto, in via definitiva, che Cir debba essere risarcita anche per i "danni non patrimoniali". Danni che sarebbero dovuti alla "lesione del diritto ad un giudizio reso da un giudice imparziale" accertato anche dal procedimento penale, già passato in giudicato, per cui il giudice Metta e gli avvocati Giovanni Acampora, Attilio Pacifico e Cesare Previti furono condannati definitivamente per corruzione in atti giudiziari.

A stretto giro si posta arriva la replica di Marina Berlusconi, presidente di Fininvest: "L’ingegner De Benedetti e la Cir ci hanno preso gusto. Sicuri di poter contare su una giustizia ingiusta, considerano ormai la Fininvest come un gigantesco bancomat, dal quale prelevare secondo necessità. Non è bastato l’esproprio da 494 milioni di euro che ci è stato inflitto per un danno mai subito da De Benedetti nella vicenda Lodo Mondadori - prosegue Marina Berlusconi-. La Cir ora torna alla carica chiedendoci altri 32 milioni di euro, che rivalutati ammontano a quasi un centinaio, questa volta per il danno non patrimoniale. Ma è il modo in cui si arriva a motivare e a quantificare questo inesistente danno che lascia ancor di più sconcertati. Come fa la Cir a lamentare uno 'smacco imprenditoriale' ingiustamente subito quando lo stesso De Benedetti della spartizione Mondadori si disse soddisfattissimo, e a ragion veduta, avendone tratto solo vantaggi? Di smacchi imprenditoriali l’ingegnere ne ha accumulati eccome, ma sono ben altri: basti pensare alla distruzione di un marchio storico come l’Olivetti, o alla pesante situazione debitoria del gruppo Cir. La società però va oltre, e nella sua richiesta tira fuori addirittura presunti danni psicologici, per la precisione 'i gravissimi stress e disagi nella sfera psichica ed emotiva degli esponenti di Cir', a cominciare da De Benedetti. Detta da chi ha raddrizzato i suoi bilanci proprio grazie all’esproprio assurdo sul Lodo Mondadori, c’è da rimanere senza parole. Piuttosto che sui danni psicologici di De Benedetti - conclude la presidente di Fininvest -, credo sarebbe doveroso riflettere sui danni reali e gravissimi che questa vicenda giudiziaria ha davvero provocato. Ad aziende sane come le nostre, che pagano ogni anno centinaia di milioni di euro di tasse e che danno lavoro a migliaia di persone. Ma anche al rispetto della verità e della giustizia di questo

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