Con 308 voti a favore e 117 contrari e otto contrari la Camera ha approvato la legge che interviene sul reato di diffamazione a mezzo stampa, eliminando il carcere per i giornalisti. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. L’Aula ha approvato, in prima lettura, la nuova legge sulla diffamazione, relatori Enrico Costa (Pdl) e Walter Verini (Pd). Voti favorevoli 308, contrari 117, astenuti 8. Niente carcere per la diffamazione a mezzo stampa, una adeguata rettifica sufficiente per estinguere il reato. È questo il cuore della proposta approvata dall’assemblea di Montecitorio e che passa ora all’esame del Senato. La maggioranza ha tuttavia fatto marcia indietro su una norma cruciale per la libertà di stampa, in un primo momento presa in considerazione nel corso dei lavori in commissione: il deterrente contro le cause temerarie e intimidatorie contro i giornalisti.
Ritirato l’emendamento di Mariastella Gelmini, fatto proprio dai deputati di Sel, è rimasto in piedi quello del Movimento 5 stelle, che apriva alla possibilità per il giudice di fissare un risarcimento al giornalista pari alla metà del danno richiesto dal querelante, qualora l’azione legale si dimostrasse palesemente infondata e intimidatoria. Bocciati entrambi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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