La Buvette

Diritti negati?

Parla una “vecchia checca”

Diritti negati?

Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

Lo so, lo so, è stata la settimana di Giorgia Meloni. Prima al Senato, poi alla Camera. Poi il Consiglio Europeo. I sassi del “verde” Angelo Bonelli, le urla del rosso Nicola Fratoianni, le deliranti affermazioni di Giuseppe Conte (per non parlare delle gaffe). E il ritorno del deputato con gli stivali Aboubakar Soumahoro.

Però (attenzione) è stata anche la settimana dei diritti. Negati? Per il Partito Democratico di Elly Schlein (che ha disertato l’Aula) sì. “Barbaro” non riconoscere i bambini “nati” da coppie omosessuali dicono i Dem. E così si riapre il valzer del DDL Zan. Ma sono davvero queste le priorità del Paese? Questa settimana ne parliamo con Nino Spirlì, ex presidente della Regione Calabria e una “vecchia checca” per usare il titolo di uno dei suoi ultimi libri di successo.

Giusto riconoscere i diritti dei bambini già nati e già in Italia di coppie omosessuali? “Assolutamente no! Oggi riconosciamo i figli delle coppie gay e domani? Sarebbe un precedente pericoloso. - ci dice Nino Spirlì - “Gli omosessuali non formano una coppia, formano un paio. Due uomini, due uomini sono un paio di persone. Le coppie, per natura, quando si parla di genitori sono un maschio e una femmina. Perché se non c’è il maschio e la femmina non c’è possibilità di fecondazione”. Ma è davvero un diritto negato? “Non è un diritto negato perché la genitorialità non è un diritto ma è una possibilità nella coppia”.

*ASCOLTA IL PODCAST PER L’INTERVISTA COMPLETA A NINO SPIRLÌ*

Ma nella maggioranza, su proposta di Fratelli d’Italia, già si stanno attrezzando con una nuova proposta di legge sulla maternità surrogata. L’utero in affitto per intenderci che, in Italia, è reato. Ma tutti aggirano la legge e “comprano” i bambini all’estero. Ma la proposta vuole rendere la gestazione “per altri” un reato perseguibile in Italia anche se commesso fuori dai confini nazionali. La gestazione per altri – per abbreviare GPA - è quella forma di procreazione assistita che prevede che la gravidanza sia portata avanti da una persona per conto terzi.

In sostanza un uomo gay (ma anche un uomo etero) può chiedere ad una donna di tenere per 9 mesi il bambino in grembo. Il costo? C’è chi parla addirittura di 30.000 euro come il quotidiano La Verità che aggiunge come sia facile acquistare il piccolo sul web. Dopo il parto l’uomo o la donna lo ritira.

Come fosse una torta alle mele. Tutto ciò è umano?

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