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“Le donne arretrano con la Meloni”. L’ennesima follia della Schlein

Dallo studio di Piazzapulita, Elly Schlein attacca frontalmente Giorgia Meloni con le solite stantie argomentazioni da centro sociale

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In mancanza di argomenti e di valide tesi da portare avanti per attaccare il governo, Elly Schlein in evidente difficoltà utilizza i soliti cavalli ideologici di sinistra, triti e ritriti, che non hanno nemmeno più ragion d'essere nell'attuale contesto sociale e politico. L'ultimo appiglio al quale ha cercato di aggrapparsi riguarda le nomine Rai, per le quali in assenza di reali possibilità di critica da muovere all'esecutivo, ha ben pensato di pescare dal mazzo le statue accuse di patriarcato contro il centrodestra.

"Le nomine Rai ai tg? Sono tutti uomini. La Rai è ancora più maschile. Con la prima presidente del Consiglio donna la Rai è di soli uomini... Le donne arretrano sotto il governo Meloni e questo è molto grave", ha dichiarato il segretario del Partito democratico, recuperando l'adagio noioso di una sinistra in evidente difficoltà, legata a ideologie che non hanno alcun legame con la realtà. E nonostante Schlein si sia presentata agli elettori delle primarie con la promessa di essere un segretario vicino alla gente, concreto e pragmatico, continua a tirarsi dietro le solite pantomime.

"Questa occupazione non è la prima volta che accade, ma questo governo se ne sta facendo interprete più che nel passato. Il mio Pd vuole riformare il servizio pubblico affinché sia davvero libero", ha proseguito Elly Schlein. Parole permeate di ipocrisia da parte del segretario del Partito democratico, che come al solito tentano di costruire una narrazione irrealistica della vicenda, occultando quanto fatto dalla sinistra dagli ultimi anni. Il discorso che viene portato avanti è sempre il solito, quello di chi con presunzione si erge a paladino in difesa della democrazia dall'alto di una levatura morale che si riconoscono tra di loro.

"Siamo preoccupati, perché il governo sta procedendo a spallate all'occupazione della Rai", ha aggiunto nel corso dell'intervista. E stando sulla stretta attualità, commentando l'addio di Lucia Annunziata, la definisce una "gravissima perdita" dopo quella di Fazio e affonda il colpo con un'illazione che non ha alcuna attinenza alla realtà: "È un indebolimento della tv pubblica nei confronti della concorrenza, a meno che non sia voluto da parte di questo governo".

Se da una parte, infatti, Fabio Fazio ha semplicemente seguito i soldi, dall'altra Lucia Annunziata, che aveva ancora un contratto in essere per un anno, ha deciso di lasciare perché in disaccordo con il governo attuale, senza che vi siano mai state pressioni.

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