"Le donne che fanno figli per poter rubare non sono degne di farli". E scoppia la polemica in Aula

Bufera in Senato durante la discussione sul Dl Sicurezza per le parole del meloniano Gianni Berrino

"Le donne che fanno figli per poter rubare non sono degne di farli". E scoppia la polemica in Aula
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"Le donne che fanno figli per poter rubare, non sono degne di farli". Questa la frase del senatore meloniano Gianni Berrino che ha scatenato molte polemiche da parte delle opposizioni durante la discussione generale sul dl Sicurezza in Senato.

"Raramente ho sentito parole più crudeli. Mi auguro sia solo una livida propaganda e che non lo pensi davvero", ha commentato su X il senatore dem Filippo Sensi che ha pubblicato sul suo profilo anche il video di una parte dell'intervento del senatore di FdI che è stato duramente censurato soprattutto quando Berrino ha sostenuto che "un bambino sta più sicuro in carcere che a casa con genitori che li concepiscono per andare a delinquere". Alcuni esponenti del Pd hanno commentato: "Ecco il partito della donna premier", mentre alcuni esponenti delle opposizioni si sono seduti in segno di protesta davanti ai banchi del governo urlando "vergogna" chiedendo che fosse convocata la conferenza dei capigruppo e, alla fine, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha sospeso la seduta. "Per il partito della Meloni i bimbi stanno meglio in carcere", ha attaccato il presidente dei senatori Pd Francesco Boccia.

"Non credo ci sia da aggiungere altro a quanto abbiamo ascoltato. Questo è il senso della vergognosa e aberrante idea che FdI, il partito di Giorgia Meloni, ha della sicurezza", ha concluso Boccia.

In seguito alla bufera politica, Berrino ha così replicato a Boccia: "Le polemiche scaturite dal mio intervento di ieri sera in Aula del Senato, durante la discussione generale su decreto sicurezza, mi impongono alcune precisazioni che nell’emiciclo, con il sottofondo di urla e vociare delle opposizioni, non mi è stato possibile fare. Il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, mi ha strumentalmente attribuito l’affermazione che i bambini stanno bene in carcere. Non ho detto questo, per me la presenza di bambini in carcere deve essere una extrema ratio". E ha aggiunto: "Piuttosto ho detto che con il decreto sicurezza i bambini, figli di chi deve scontare una pena, vanno in carcere soltanto dopo il giudizio e la valutazione di un magistrato. Pertanto, il decreto sicurezza affida a un esponente del potere giudiziario di valutare se un bambino sia più sicuro in carcere piuttosto che a casa con genitori delinquenti".

Berrino ha, infine, precisato che "la vita è un bene prezioso e non negoziabile tuttavia continuo a sostenere che sia abietto e irrispettoso del dono della vita concepire figli per poter rubare evitando il carcere come, purtroppo, è capitato. Con il decreto sicurezza non capiterà più ed è uno dei motivi per cui questo provvedimento è necessario”.

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