"Doveva arrivare lo stadio, ci mandano il Leoncavallo". La rabbia dei residenti del Corvetto

Nel quartiere dove dovrebbe sorgere la nuova sede del centro sociale i residenti si lamentano. E l'onorevole De Corato ricorda: "Il 5 giugno 1989 sono stato sprangato mentre difendevo i ragazzi che manifestavano in piazza"

"Doveva arrivare lo stadio, ci mandano il Leoncavallo". La rabbia dei residenti del Corvetto
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Lo sgombero del Leoncavallo ha destabilizzato gli ambienti antagonisti milanesi, che dopo anni ed anni pensavano di poter continuare a occupare lo stabile di proprietà privata in attesa che il Comune trovasse loro una nuova sede, pagandone anche le spese per la ristrutturazione. Non che il Comune di Milano si sia tirato indietro, anzi, perché pare che abbia già individuato un luogo in cui spostare il Leoncavallo, anche se non è particolarmente apprezzato per la sua posizione meno centrale e i residenti già si lamentano.

Nei prossimi giorni verrà aperto il bando, aperto a tutte le realtà sociali, comprese le "Mamme antifasciste" che avevano già manifestato interesse, nonostante i costi stimati per il ripristino dell’immobile superino i 3 milioni di euro. Si tratta di un capannone di proprietà comunale in via San Dionigi, al confine sud di Milano tra Corvetto e Porto di Mare. I residenti hanno già fatto sentire la propria voce esponendo uno striscione ben chiaro: "No Leoncavallo". Peccato che il "no" sia stato strappato via da qualcuno che, probabilmente, desidera che quegli spazi ospitino il Leoncavallo.

"Non potevano scegliere posto peggiore", è il commento amaro di un residente che sottolinea l’assenza di parcheggi e mezzi pubblici in zona, il che causerà molti disagi a chi vive lì e si troverà quasi blindato in casa senza poter muovere l'auto per paura di non trovare più un posteggio. "Qui doveva arrivare lo stadio e invece ci mandano il Leoncavallo", ha dichiarato un altro residente. Per altro, il capannone si trova inserito in un contesto di imprese artigiane, dove ai lati sorgono una carrozzeria e un marmista funebre con il cortile colmo di statue religiose e lapidi. Il Corvetto è uno dei quartieri più difficili di Milano, è una delle periferie che avrebbe bisogno di essere riqualificata non di ospitare un centro sociale, con il corollario di possibile degrado che questo porta, inevitabilmente.

Lo spiega bene il deputato di Fratelli d'Italia ed ex vicesindaco delle giunte di centrodestra milanesi, Riccardo De Corato, che rivolgendosi a quelli che si schierano al fianco del centro sociale rammenta cosa è stato il Leoncavallo: "Non avete visto o non ricordate il vero volto di quella realtà quando l'illegalità alzava la testa.

Non il volto delle vernici e dei murales, ma quello delle chiavi inglesi. Parlo per esperienza diretta: il 5 giugno 1989 sono stato sprangato mentre difendevo i ragazzi che manifestavano in piazza; finii ricoverato al Fatebenefratelli. E non fu un caso isolato".

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