Droga, alcol e violenze Città chiuse per «sballo»

Riccione (RN)L'ultimo a finire sui mattinali di polizia è stato il glorioso Cocoricò, tempio della musica dance degli anni '90. Per tre settimane dovrà starsene con le saracinesche abbassate. A decretare la fine della stagione estiva per la nota discoteca è stato il susseguirsi di episodi di spaccio, che secondo la Questura romagnola vedevano il Cocoricò proprio al centro di un'escalation di violenza che sarebbe culminata con un caso di violenza sessuale ai danni di una 20enne milanese in uno stanzino del locale.
Movida violenta, addio rotonde sul mare e dischi che suonano. Quella che sta andando in soffitta è stata un'estate ad alto tasso di tensione tra gestori di locali e forze dell'ordine, con i sindaci costretti a fare da sceriffi a suon di ordinanze puntualmente contestate dagli addetti ai lavori e infrante dagli avventori: ordinanza anti alcol, anti bivacchi, anti spaccio, anti stupro e in alcuni casi anti falò e anti vetro sulla spiaggia.
Ogni comune marittimo ne ha dovuta adottare una. L'episodio del mitico Cocoricò arriva appena dopo la parola fine agli happy hour sulla spiaggia messa da sindaco e prefetto di Gallipoli. Droga e tentati stupri. Per la perla salentina, meta tra le più gettonate dei vip dell'estate 2013, è stato davvero troppo. Quello dell'allarme violenze sessuali, nell'estate della «stub», la droga dello stupro che allenta i freni inibitori, pare una costante.
A Massa nella settimana ferragostana le cronache dei giornali erano occupate da una vicenda drammatica. Un locale chiuso, il Merida, già oggetto di limitazioni nella somministrazione di alcolici e superalcolici, dopo una notte di movida finita con un come etilico per alcuni minorenni e una ragazzina di 15 anni in ospedale che racconta di essere stata vittima di un'aggressione a sfondo sessuale. Si sospetta che qualcuno le abbia sciolto nel bicchiere il potente allucinogeno. La magistratura indaga. Mentre, all'italiana, a causa delle lungaggini burocratiche, soltanto il giorno dopo la festa il Comune ha formalizzato l'ordinanza di cessazione dell'attività del locale, dopo la visita della Gdf in luglio.
Il girone dantesco prosegue a Marina di Ravenna dove è nato addirittura un comitato per far rispettare l'ordinanza del sindaco contro le bottiglie di vetro. Mentre, tornando sul Tirreno, a Sabaudia, il day after ferragostano, con cocci, legna carbonizzata, cartacce e bottiglie vuote ha fatto impallidire il sindaco che aveva appena firmato un dispositivo anti bivacco e anti degrado. Poco più a sud il sindaco di Ponza ha dovuto attendere l'arrivo dei carabinieri per avere la meglio sullo Sporting Frontone, mega ritrovo di giovani romani che da inizio estate disattende le disposizioni del primo cittadino su balli e serate in riva al mare.
C'è voluto invece il Tar per intervenire su alcuni bar di Marina di Ragusa, sanzionati numerose volte dai vigili urbani perché non in regola con le emissioni sonore, mentre a Palermo i gestori di molti locali del centro si lamentano con l'amministrazione per le ordinanze anti movida che avrebbero portato al licenziamento di barman e un calo delle vendite fino al 70%.
Nel Cilento, a Moio della Civitella, la serata «Rewine» è finita in rissa con decine di ragazzi ubriachi. Ci mancava in questo crescendo rossiniano la festa della Canapa a Castelnovo Monti (RE), che il Comune ha patrocinato fino allo scorso anno.

Qui, secondo il consigliere regionale Pdl Fabio Filippi, che ha presentato un esposto, si cede droga ai minorenni.
E questo è solo il bilancio delle ultime due settimane. Sufficiente per concludere che il divertimento estivo era un'altra cosa.

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