Roma - "Il contrasto alla droga e, più in generale, a qualsiasi forma di dipendenza deve essere a 360 gradi. Il governo deve impegnarsi giorno e notte per debellare questa piaga". Raggiungere Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento politiche antidroga (Dnpa), è davvero difficile. Un tavolo a Roma per analizzare il fenomeno degli stupefacenti venduti in rete, un convegno a Bruxelles sulle misure comunitarie adottate contro la droga, poi di nuovo nella Capitale. Ora che Serpelloni lavora a stretto contatto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, deve fare in modo che le politiche governative siano attuate in modo capillare su tutto il territorio. "La strategia nazionale - spoiega deve essere intesa e applicata a livello regionale, ovviamente coordinata con il dipartimento centrale".
Direttor Serpelloni, la legge Fini-Giovanardi è servita a questo Paese?
"E' difficile dirlo. Il sistema 'droga' si evolve ogni giorno che passa. Ma non voglio sfuggire dalla domanda: la Fini-Giovanardi è servita eccome. Bisogna, tuttavia, dire che il contesto e la pressione del mercato è in grande espansione."
Di quali droghe parliamo?
"Cocaina, amfetamine e cannabis modificata."
Ci sono più spacciatori in giro?
"Non in senso stretto. E' cambiato il ruolo dello spacciatore: al giorno d'oggi i ruoli si confondono. Le sostanze vengono vendute, a scuola, in discoteca, negli spogliatoi delle palestre, dalle stesse persone che ne fanno uso. Questo rende alle forze dell'ordine più difficile da inquadrare lo spacciatore. E, poi, c'è il boom delle vendite via internet. Un boom che non era previsto quando nel 2006 è stata approvata la Fini-Giovanardi."
Di quale fenomeno stiamo parlando?
"In rete ci sono migliaia di siti da cui è possibile acquistare ogni sorta di sostanze stupefacenti. Si tratta di un flusso elevatissimo che è impossibile da controllare."
Cosa vendono?
"Un po' di tutto. Anche farmaci contraffatti."
Lo scenario del mercato della droga è fortemente cambiato dagli anni Ottanta e Novanta. Sono cambiati anche i consumatori?
"Certamente. Si ha un maggior uso occasionale che, non per questo, è meno pericoloso. Da molti, infatti, la situazione è altamente sottovalutata tanto da non valutare con intelligenza le dovute conseguenze. Per questo, la fascia che bisogna privilegiarenella lotta alla droga è quella dei minori. Vogliamo arrivare a far dire 'no' al primo spinello."
Stiamo parlando degli adolescenti che vanno alle superiori?
"Prima. Alle superiori è già tardi. La prevenzione deve partire dagli otto anni: a 14 anni la curiosità è già morbosa. A fronte di questo, il compito del governo è costruire il futuro dei nostri giovani lavorando sulla prevenzione."
Quali le vie da percorrere?
"Per prima cosa la diagnosi e l'educazione precoce. Se consultiamo le statistiche, infatti, la prima causa di morte tra i 12 e i 18 anni è la droga. Da qui l'importanza del drug test."
Drug test per tutti? Nessuno escluso?
"Certo. Non bisogna meravigliarsi né scandalizzarci. Come i genitori si occupano delle carie dei propri figli portandoli a fare annualmente la visita odontoiatrica, alla stessa stregua va considerato il drug test.E' una questione di buon senso evitare che i figli vadano incontro a problemi seri."
Si parla di nuove droghe. E' un rischio reale?
"Non è affatto vero. L'eroina, per esempio, non è mai scomparsa. Piuttosto, va sottolineato il fatto che i giovani consumano più tipi di stupefacenti, soprattutto quelli eccitanti."
E l'eroina?
"L'uso di droghe eccitanti avviene soprattutto nel week end, ma gli effetti si protraggono anche nei primi giorni della settimana. Da qui l'uso dell'eroina, una contro-droga eccitante che crea un'immediata dipendenza. Il fatto è che gli spacciatori cercano di inserire sempre ulteriori sostanze da consumare."
Qual è la più diffusa?
"L'80 per cento del mercato è occupato dalla vendita delle anfetamine."
Come si sta muovendo il governo Berlusconi?
"Stiamo studiando nuove mosse, ovviamente in accordo con le politiche comunitarie che, purtroppo, appaionoun po' fumose. A metà marzo terremo una rionione nazionale per fare il punto triennale previsto dalla legge. Partendo dal presupposto che la droga non ha confini, partiremo dai problemi che crano più danni."
Quali sono?
"Per prima cosa stroncare l'uso dell'auto in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti."
Poi?
"Bisogna puntare sulla diagnosi precoce. Secondo i nostri dati, prima che un genitore o un insegnante si accorga che il ragazzo fa uso di sostanze stupefacenti, passano da sei a otto anni. Coinvolgere i giovanissimi significa, invece, prendere in mano il problema alla radice con interventi che vanno dai sei ai 15 mesi.
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