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E adesso Beppe Grillo si mette pure a citare Lenin

Il leader del M5S chiama alla carica i suoi militanti e cita un passo di "Note di un pubblicista", uno scritto del leader comunista

E adesso Beppe Grillo  si mette pure a citare Lenin

Va bene la sbornia elettorale, ma credersi Lenin è un po' troppo, no? Beppe Grillo divora tutto. Dopo essersi mangiato una fettina di elettorato per ogni partito ora torna all'attacco dei comunisti. Oggi il "duce" dei grillini si è affacciato dal suo balcone sul mondo del web e ha tuonato con fare messianico: "Dobbiamo scalare la montagna della democrazia". Una frase ambigua che trova spiegazione in un lunghissimo virgolettato che il leader del M5S inserisce nel suo post. Alla fine del paragrafo un asterisco che rimanda a una minuscola nota a piè pagina, un po' come il rullo microscopico e invisibile che compare in tv durante le pubblicità dei medicinali. "*Lenin, note di un pubblicista". Il nuovo mentore dei grillini è Vladimir Il'ič Ul'janov, leader dei comunisti sovietici? A quanto pare, almeno per oggi, sì.

"In questi anni, dal Vday del 2007 alle ultime amministrative del 2012, dai Meetup al MoVimento 5 Stelle, il nostro obiettivo, quello di scalare la montagna della democrazia, non è mai cambiato - spiega Beppe Grillo sul suo blog -. Una nuova parete, un istante per rifiatare e poi ancora avanti, mentre le vecchie sirene barbute del potere, i filosofi del nulla della sinistra e i piduisti al potere ci hanno insultato, ignorato, sbeffeggiato (e ancora lo fanno) con il megafono dei loro giornalisti servi. La vetta è forse ancora lontana, ma ci arriveremo, un passo alla volta, non abbiamo fretta. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?), Noi neppure".

Una dichiarazione di guerra, ma sempre in stile grillesco.

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