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E la Formula 1 sulla pay-tv va fuori strada

Si comincia din differita Rai. Pole e Gp d'Australia in diretta Sky. Ma i tifosi di calcio e di auto sono diversi. E potrebbe essere un flop

La effeuno ha acceso i motori l'altra notte. In pochi se ne sono accorti. Questione d'Australia lontana, di fusi orari, di Melbourne e prove libere del primo Gran premio dell'anno. E poi si sa: il venerdì di libere difficilmente va in diretta video. Solo che stavolta in video ci è andato eccome. Ma solo sulla pay tv, su Sky. Gran parte degli italici tifosi gioirà poco o niente. Sono gli abbonati Rai. Per loro la effeuno già da oggi spegnerà i motori. Neanche il tempo di accenderli. Oddio. Resterà accesa in differita. Che non è la stessa cosa. Che sa di minestra riscaldata. Col dado. Perché la Rai trasmetterà Australia e Malesia e altre 8 gare in ritardo di almeno 3 ore. E così per la pole. Vedi oggi: qualifiche fissate alle 13,55 su Raidue, ma si sono disputate alle 7 ora italiana. Questo prevede l'accordo spartitorio Sky-Rai. Più che una spartizione una rivoluzione. L'unica vera novità del mondiale al via domani con il primo di 19 Gp tutti in diretta pay e, anzi, ingrassati di 30 ore live e della qualità Sky, persino con canale dedicato (il 206) per gli abbonati pay che hanno inserito nel pacchetto la effeuno (10 euro al mese in più, 360 e rotti partendo da zero). E però 19 Gp dimagriti per gli altri, gli abbonati Rai, causa 9 dirette e ben 10 differite, comprese Australia e Malesia, cioè le prime due gare dell'anno. Inclusa Montecarlo, LA gara dell'anno.

Non è colpa di nessuno ed è colpa di tutti. Perché sono gli affari, bellezza. Patron Ecclestone, gestore dei diritti commerciali del Circus, ha chiesto tot (si parla di almeno 50 milioni di euro) e c'è chi ha accettato e chi no. Per cui colpa di Sky che ha detto sì e colpa della Rai che ha detto no. Ognuno ha le sue ragioni. I primi vogliono aumentare l'offerta e trovare nuovo pubblico (dal picco di oltre 5 mln di abbonati 2011 meno 200mila unità); i secondi, in tempo di spending review, hanno cercato di non urtare la sensibilità del contribuente sia esso tifoso o meno di pistoni e cilindri. Girati a Sky, detentrice dei diritti, circa 20 mln.

Colpa di tutti. Anche dei team. Ferrari compresa, il più team di tutti. E colpa degli sponsor che, come le squadre, non si sono impuntati per garantire maggiore visibilità. E colpa di un precedente su cui è stato modellato questo accordo: la spartizione della F1 decisa in Inghilterra a fine 2011 tra Sky e Bbc. Solo che i dati di una recente ricerca raccontano che, confrontando le prime 11 gare 2011 (ultime tutte in chiaro) e 2012 (metà live e metà no) l'audience media si è dimezzata passando da 4,17 mln a evento a 2,2 (salita a 3,8 per gare trasmesse live da entrambe le tv. Per cui un meno 10%). Questo considerando solo le dirette Sky e Bbc. Aggiungendo anche chi ha guardato le differite (dato sovrastimato perché parte degli abbonati Sky potrebbe aver riguardato le differite Bbc) ci si attesta a 3,74 mln a Gp. Comunque in calo. E dire che i boss dei team, ancora ieri a Melbourne, si dicevano sereni e tranquilli perché questo tipo di televisione garantisce più qualità e poi guardate negli Usa, lì è tutto pay e funziona bene, dicevano.

Unici incolpevoli i tifosi. E il paradosso è che sono arrabbiati tutti. C'è malumore persino fra gli abbonati Sky. Chi perché ha visto ridursi il numero di sport offerti e il calcio internazionale e chi non intende aggiungere altri 10 euro ai pacchetti. E malumore fra il pubblico Rai, costretto a tornare agli anni Settanta, ai nonni e genitori calcistici che aspettavano il secondo tempo della partita di A trasmessa la domenica pomeriggio. Il calcio, sempre lui. Non arriva a sproposito. Gli Ecclestone, i team, le pay tv forse non hanno tenuto presente un aspetto basilare: il tifoso di motori è molto diverso da quello del pallone. La sua abitudine al tifo non è settimanale come quella del collega calcistico che va o andava allo stadio ogni domenica e per cui oggi più incline a pagare un abbonamento tv che glielo offra di continuo. Il tifoso effeuno di solito attende un anno per poter assistere dal vivo a un Gp. Questa sua attitudine si traduce in un diverso approccio video. Il calciofilo vuole tutto, ha fretta, vuole scaldarsi col tifo. Quello dei motori s'infuria, ma è più riflessivo. Questo tifoso perdona anche certi ritmi più pacati - è un eufemismo - delle telecronache Rai. E non disdegna l'abbiocco di metà gara. È un rito anche il pisolo. Nonostante tutti gli artifici (vedi le gomme che si consumano velocemente) introdotti per ravvivare lo show e catturare i più giovani. Ma per i più giovani spesso è papà che paga la pay. E il papà effeuno ama il pisolo e sa attendere anche una differita.

Chi invece paga pay col cavolo che si abbiocca.

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