Personaggio come ne avevamo visti pochi in Italia, Sergio Marchionne. L'ad della Fiat ha ieri attaccato la Volkswagen, simbolo dell'efficienza teutonica. La sua politica dei super sconti, ha detto Marchionne all'International Herald Tribune, «è un bagno di sangue sui prezzi e sui margini». Il suo ragionamento, in proposito, è che i costruttori di auto europei, per combattere la sovracapacità produttiva e svuotare i piazzali, dovrebbero mettere in atto una strategia comune «verso una razionalizzazione del settore». Per essere più chiari, «dovrebbero tutti tagliare», come vuole fare la Fiat con Fabbrica Italia. Invece, guarda un po', la Volkswagen fa una scelta diversa: invece di lasciare gli operai a casa (perché questo significa produrre di meno), prova a vendere più auto abbassando i prezzi. E non che la cosa non dia i suoi frutti: nella semestrale di ieri l'utile operativo è cresciuto del 7% a 6,5 miliardi con vendite in crescita del 23%.
Per questo appare singolare la posizione di Marchionne, che critica il concorrente perché non solo non lascia a casa i suoi operai senza scaricare sui contribuenti il costo della cassa integrazione, ma per di più vende le macchine a prezzi più bassi. E aumenta gli utili. Di sicuro nel Marchionne pensiero c'è qualcosa di importante per l'auto europea. Ma forse andrebbe spiegato un po' meglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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