La questione è molto semplice. Dovendo scegliere, meglio passare da membro della casta che da ladro. E, quindi, vuotiamo il sacco. Fuori tutto.
Giancarlo Galan, a L'aria che tira stasera di Myrta Merlino, sventola fiero la sua busta paga della Camera dei deputati, come fosse una bandiera di libertà. «Nessuno ha mai avuto il coraggio di farla vedere», puntualizza. Quello di cui tutti i parlamentari si vergognano, nascondendo sotto l'armadio per paura di essere linciati, lui lo brandisce come una sciabola. Non gli importa più nulla se questo lo farà odiare. Arrivati a questo punto preferisce passare da miliardario incompreso che da corrotto arrestato. Il Doge di Venezia non è mai stato un morto di fame, e lo vuole imprimere nero su bianco, una volta per tutte.
«La Finanza ha fatto errori macroscopici», ribadisce Galan. Tutta questa indagine nasce dal fatto che si è fatto passare l'ex ministro per un poveraccio che faceva una vita al di sopra delle due possibilità, cioè che incassava meno di quanto spendeva.
La Finanza ha scelto un periodo di dieci anni, dal 2000 al 2010, «periodo nel quale ho avuto le maggiori spese per esempio l'acquisto della casa (700mila euro, ndr), come se tutto quello che è avvenuto prima, tutto quello che ho guadagnato nella mia vita, fino al 2000, non esistesse, come se fossi un nullatenente, eh insomma...». Inaccettabile.
Ed ecco il punto. Nel calcolare i suoi introiti la Finanza ha calcolato ovviamente anche lo stipendio della Camera dei deputati. Facendo un errore. Per spiegarlo Galan mostra la busta paga degli onorevoli, composta da due pagine. Una parte è l'indennità di parlamentare, ovvero lo stipendio. Quello che arriva netto in tasca ad ogni parlamentare: 5.178 euro, la parte imponibile. Dietro c'è un altro foglio, dove appare la parte non imponibile, con una sfilza di voci, alcune delle quali incomprensibili: diaria parte variabile, diaria parte fissa, rimborso forfettario spese citate, rimborso spese accessorie, rimborso semestrale, spese telefoniche, rimborso spese esercizio mandato. Insomma, si arriva a un netto da corrispondere di altri 13.335 euro. In tutto 18.513 euro. Ecco quanto guadagna davvero un deputato. «In quel mese eh... - specifica Galan - Nel rapporto della Finanza questi soldi non ci sono. Ma scusate...».
Ma le Fiamme gialle si sono dimenticate anche di altre indennità. «Sono costretto a dirlo... Ogni cinque anni prendevo tutte le indennità di fine rapporto dal consiglio regionale e un'indennità finale di 60mila euro, un'assicurazione per una lesione che ho subito di 45mila euro. Poi tutto quello che avevo prima: solo nel 1993-1994, ho guadagnato 600 milioni di lire. Come direttore centrale di Publitalia '80 ho preso una liquidazione di 700 milioni di lire che ho investito in azioni ricavando un miliardo e 100.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.