Salvate il povero Raoul Bova, la magia dei giudici sugli stipendi e i dazi: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il caso di Martina Ceretti, l'accordo Ursula-Trump e la Costituzione a targhe alterne

Salvate il povero Raoul Bova, la magia dei giudici sugli stipendi e i dazi: quindi, oggi...
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- Partiamo da questa storia del tetto agli stipendi pubblici che, da domani, non sarà più di 240mila euro ma verrà calcolato sulla base di uno strambo sistema tipicamente italiano. Oggi scopriamo infatti che prevedere una soglia massima ai salari dei dipendenti pubblici non è di per sé incostituzionale ma, superata la crisi economica, istituire un tetto fisso a 240mila euro non si può più fare. Il divieto - va detto - non colpiva i poveri cristi che lavorano negli uffici comunali, ma soprattutto alcuni magistrati: ecco quindi che, magicamente, la Consulta dichiara illegittima oggi una legge che è stata legittima per 10 anni. Che è un po’ come avere la Costituzione variabile, tipo il meteo. Solo a me sembra davvero strano?

- I giudici la giustificano così: “Per i primi anni in cui la norma ha trovato applicazione essa è stata ritenuta non costituzionalmente illegittima poiché considerata una misura straordinaria e temporanea, giustificata dalla situazione di eccezionale crisi finanziaria in cui versava il Paese. Con il trascorrere del tempo, tuttavia, essa ha definitivamente perso quel requisito di temporaneità, posto a tutela della indipendenza della magistratura e necessario ai fini della sua compatibilità costituzionale”. Solo a me sembra una supercazzola?

- Scusate: ma che vuol dire che una norma diventa incostituzionale o costituzionale in base alla situazione “eccezionale” della crisi finanziaria? Io la trovo una faccenda molto pericolosa. Perché applicata ad altri casi, vuoi certe limitazioni di diritti costituzionali, potrebbe assegnare ai governi il potere di adottare “misure straordinarie e temporanee”, sebbene incostituzionali, in caso di situazioni “eccezionali”. Mah…

- Che poi: ma davvero per “tutelare l’indipendenza della magistratura” è necessario che prendano più di 240mila euro?

- Ah, detto questo: io sono contrario a qualsiasi tetto perché è il mercato a dover decidere. Se lo Stato vuole assumere un ottimo manager e vuole strapparlo ai privati, deve pagarlo più di quanto lo pagherebbero le aziende. Fine.

- Quando ci sono denunce simili è sempre meglio ascoltare la versione anche della controparte. Ma che una giocatrice di pallavolo non venga pagata anche se rimane incinta beh: questo non è bello, nel 2025. Mi sembra assurdo che società di serie A o di A2 non abbiano mai pensato ad una sorta di fondo comune a cui accedere per casi simili. Evitando di “licenziare” le pallavoliste, ecco...

- Adesso va bene tutto. Noi siamo dalla parte di Raoul Bova nella storia di gossip dell’estate: al netto delle corna alla compagna, che non si fa, qui il bel maschio bianco eterosessuale è la vittima. Non sarà revenge porn, non sarà estorsione, ma poco ci manca. Però caro Raoul: una volta che i messaggi sono di dominio pubblico, non puoi prendertela con Ryanair o il Napoli se “giocano” sui tuoi sms sugli occhi “spaccanti”. È il bello, e il brutto, di essere una star. Salvate il soldato Raoul.

- Nella storia tra Raoul Bova e Martina Ceretti non so se è peggio lui che manda certi audio manco fosse un ragazzino alla prima storia d’amore (sempre che gli audio siano suoi, ovviamente) oppure se è peggio lei che pensa di “diventare famosa” non per le sue qualità, anche quelle estetiche intendo, ma per una storiella di corna e tradimenti. Sarebbe stato molto più semplice, visto il tono degli sms, far progredire il flirt e a un certo punto, cotto a puntino, di chiedergli di ufficializzare la storia. Diventata “la fiamma di…” le sarebbe bastato mollare tutto e tanti saluti. Ma forse il piano sarebbe stato troppo intelligente.

- In politica gli annunci contano tanto da

un punto di vista mediatico, poco nella sostanza delle cose. Dunque per commentare l’accordo tra Usa e Ue sui dazi beh: aspetterei di vedere i “decreti attuativi”. Che saranno lunghi. E che richiederanno altre trattative.

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