Politica

"Esperimenti sugli animali. Nessun aiuto per l'uomo"

Gli scienziati sposano la battaglia della Brambilla: "Un enorme business dietro la lobby dei vivisettori"

Marcel  Leist, direttore Centro europeo  per i metodi alternativi, l'on. Michela Vittoria Brambilla, e Claude Reiss, fisico e biologo cellulare
Marcel Leist, direttore Centro europeo per i metodi alternativi, l'on. Michela Vittoria Brambilla, e Claude Reiss, fisico e biologo cellulare

Roma - La sperimentazione sugli animali è dannosa. Soprattutto per gli uomini. Michela Vittoria Brambilla, Presidente della Commissione per l'Infanzia e Adolescenza della Camera, prosegue la sua guerra in difesa degli animali vittime della ricerca. La sua è una guerra «pacifica» ma non per questo meno decisa. Niente armi ma argomenti scientifici per sostenere una tesi che cerca di intaccare alcune granitiche certezze che grazie ai progressi della ricerca oggi non possono più essere considerate tali. La prima certezza da scalfire per la Brambilla è quella che vede contrapposta l'esigenza della salute dell'uomo e la difesa dell'animale che invece possono essere egualmente soddisfatte. «Abbattiamo l'argomento demagogico sfruttato dalla lobby dei vivisettori, ovvero “chi scegli di salvare: il bambino o il coniglio?“ - attacca la Brambilla -. Argomento che offende l'intelligenza degli italiani perchè non è necessario uccidere il coniglio per salvare il bambino e soprattutto uccidendo l'animale non si trova la soluzione per salvare il bambino».

A sostenerlo anche ricercatori e scienziati che ieri alla Camera si sono confrontati durante il convegno «La ricerca scientifica senza animali ed il nostro diritto alla salute». Tra loro Claude Reiss, fisico e biologo cellulare, per 35 anni direttore del Centro nazionale di ricerca scientifica francese e Marcel Leist, direttore del Centro europeo per i metodi alternativi. Entrambi hanno spiegato come la ricerca stia andando verso una direzione che esclude progressivamente la necessità di sperimentare sugli animali per ragioni etiche certo ma soprattutto per ragioni scientifiche. Ogni anno dodici milioni di animali in Europa vengono sacrificati sull'altare della scienza, di questi 900.000 soltanto in Italia. Eppure, hanno evidenziato i ricercatori, il 92 per cento dei farmaci che danno buoni risultati sugli animali risultano poi inefficaci o dannosi per gli uomini. Tra gli esempi citati da Leist quello tristemente noto del Talidomide che era stato testato su conigli e topi senza alcun esito negativo mentre poi sulle donne in gravidanza produsse effetti devastanti per il feto. Ora in laboratorio è possibile sviluppare tessuti “artificiali“ umani complessi sui quali condurre ricerche in realtà molto più attendibili di quelle sugli animali.
«La sperimentazione sugli animali è solo un enorme business mentre è dannosa e fuorviante per la nostra salute -prosegue la Brambilla- Dal 2007 in Usa i centri di ricerca tossicologica stanno potenziando le tecniche di cultura in vitro e tutti gli altri metodi sostitutivi più efficaci della ricerca sugli animali».

Il prossimo obbiettivo per la Brambilla è la correzione del decreto applicativo approvato dal governo poco prima della pausa natalizia. Il decreto avrebbe dovuto attuare la legge delega europea recepita dall Parlamento che poneva alcuni precisi paletti alla sperimentazione animale mentre promuoveva i metodi alternativi. La legge vietava gli esperimenti sugli animali senza anestesia o analgesia; l'allevamento sul territorio nazionale di cani, gatti e primati destinati ai laboratori; la sperimentazione sugli animali per test di tipo bellico, xenotrapianti e ricerche su sostanze stupefacenti. «Il decreto del governo ha stravolto le norme rendendole inefficaci -denuncia la Brambilla.

Mi aspetto che il governo rimedi subito a questo grave errore e soprattutto che si dica basta alle leggi scritte dalle lobby delle multinazionali della vivisezione».

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