La Corte europea dei diritti umani ha rifiutato la richiesta di imporre allo Stato italiano di applicare con urgenza misure che possano consentire a Silvio Berlusconi di candidarsi per le Europee. Lo si è appreso da fonti di Strasburgo. La richiesta era stata presentata dall’avvocato Ana Palacio. "La richiesta è stata respinta": così la Corte dei diritti umani di Strasburgo ha ufficializzato in una breve nota la decisione di non accogliere la richiesta, ricevuta oggi via fax, di adottare misure urgenti "ad interim" per consentire a Silvio Berlusconi di candidarsi alle Europee.
L'iniziativa di Forza Italia era tesa a garantire a milioni di italiani la candidabilità di Berlusconi, da venti anni leader indiscusso dei moderati italiani. Deborah Bergamini ed Elena Centemero, membri della delegazione italiana all'assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, e, in qualità di legale del Cavaliere, l’avvocato Ana Palacio, già ministro degli Esteri spagnolo nel governo Aznar, avevano promosso l'iniziativa volta a introdurre alla Corte europea dei diritti umani la questione della candidabilità del Cavaliere.
Secondo quanto riporta Avvenire.it Berlusconi potrebbe espiare la sua pena, i nove mesi effettivi dedicati ai servizi socialmente utili, in una struttura per anziani disabili.
A proporlo, come riferisce il quotidiano dei vescovi, sarebbe stato l’Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna), con una relazione già inoltrata al Tribunale di sorveglianza. Il lavoro non sarebbe particolarmente gravoso - scrive Avvenire.it - visto che lo impegnerebbe un solo giorno alla settimana, di mattina o di pomeriggio a scelta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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