RomaEccheffà! Era in un comitato che voleva Romano Prodi premier il presidente del collegio che deve giudicare a Napoli Silvio Berlusconi, accusato di aver corrotto dei senatori tra il 2006 e il 2008, per far cadere proprio il governo del Professore. Ma per il presidente del tribunale partenopeo Carlo Alemi non basta questo per farlo astenere dal processo: è successo 19 anni fa, è la motivazione, quando Nicola Russo ancora non era magistrato.
Un paio di anni dopo, nel '97, ha vestito la toga e ora è conosciuto come un giudice cattocomunista, moderato di sinistra, che milita nella corrente di Unicost, alleata del cartello di sinistra Area.
Ha trattato molti processi contro i clan della camorra, si è occupato dell'omicidio di Giancarlo Siani e delle infiltrazioni criminali nel calcio-scommesse, quando lavorava a Torre Annunziata lo chiamavano «Masaniello», per la sua vocazione da capo ultrà e infatti Russo ha fondato l'Amn, associazione magistrati per il Napoli, un centinaio di iscritti di ogni parte d'Italia che si fanno chiamare «toghe azzurre», per il colore della squadra non certo per le simpatie per Fi.
Ora, c'è da notare un particolare: Russo ha segnalato la sua militanza passata tra i fans di Prodi dopo che una settimana fa lui stesso aveva dovuto sostituire una collega che si era astenuta per motivi di opportunità. Era Loredana Acierno, moglie dell'ex procuratore di Bari Antonio Laudati, al centro di polemiche, procedimenti penali e al Csm per la gestione dell'inchiesta Tarantini-escort, in cui è coinvolto anche Berlusconi. E sospettata, forse per questo, di simpatie per il centrodestra.
L'11 febbraio è cambiato il collegio giudicante perché in quel caso il presidente Alemi ha considerato giusto togliere il processo alla presidente della IV sezione del tribunale e assegnarlo alla I, quindi al collegio presieduto da Nicola Russo e formato dal consigliere Antonio Baldassarre, aderente ad Area. Qui, che qualcuno pendesse a sinistra, neppure il sospetto.
Eppure, le sostituzioni sono parecchie in questo processo appena iniziato. La terza componente del collegio è Tiziana D'Amato, giudice onorario cioè avvocato prestato al tribunale che sarà sostituita da Serena Corleto, che assumerà il ruolo di presidente, mentre Russo resterà uno dei componenti del collegio.
La segnalazione del giudice era arrivata nei giorni scorsi, seguendo le indicazioni di Alemi che aveva raccomandato ai magistrati di rendere nota ogni situazione potenzialmente inopportuna nella conduzione dei processi. Una disposizione, si spiega, stabilita a tutela delle toghe come degli imputati. Russo ha capito che se la sua partecipazione al comitato pro-Prodi fosse saltata fuori, sarebbe stato attaccato e ha giocato d'anticipo. Ma per il presidente Alemi il fatto non è rilevante.
Così, ora, si trova al centro del processo per la presunta compravendita dei senatori, inevitabilmente tutto politico. Un processo con il leader di Fi accusato dai pm Henry John Woodcock e Fabrizio Vanorio di aver corrotto Sergio De Gregorio per fargli cambiare schieramento favorendo la caduta del governo Prodi, insieme all'ex direttore de L'Avanti, Valter Lavitola. Un processo che sembra destinato alla prescrizione, ma che in questo delicato momento per il Paese ha tutti i riflettori puntati.
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