Fate pure con comodo

Esercitazione per l’esame di giornalismo. Il candidato, data la sconfitta della sinistra soprattutto al Nord, legga la seguente e preveggente analisi scritta da Sandro Viola su Repubblica del 23 febbraio, ben prima del voto: «Dietro le bandiere di Forza Italia si muove un esercito con connotazioni marcatamente popolari. Non solo nani e ballerine, non solo yuppies di provincia, non solo calciatori e funzionari Fininvest. Sono gli stessi italiani che votavano per la Dc, per il Psi, per il Psdi, per il Pli e che sul finire degli anni Ottanta hanno cominciato a votare per la Lega. Malgrado le tante pecche, brava gente. Italiani. E in più, italiani spesso con la partita Iva: quelli che hanno lavorato, prodotto, risparmiato, consentendo al Paese di sopravvivere nonostante la gestione disastrosa della cosa pubblica condotta dai vecchi partiti. (...) Niente polemiche sulla vittoria degli avversari. Solo una disamina coraggiosa, il più possibile lucida e sincera, dei propri errori».

Ciò posto, il candidato ha 72 ore per rispondere al seguente quesito: quanto dovrà ancora durare questa disamina lucida e sincera dei propri errori, visto che Sandro Viola ha scritto queste cose il 23 febbraio, sì, ma del 1994?

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