La pizza di montagna di Denis raddoppia: quattro locali a Milano

Il brand di Lovatel, il bellunese specializzato nella pizza bassa e croccante di alta qualità, ha conquistato gli appassionati meneghini e ai locali di Moscova e Porta Venezia ne aggiunge due ai Navigli e in via Ravizza, aperti da pochi giorni. Ma non si tratta di una catena, piuttosto di una costellazione: “Ogni insegna ha un’anima diversa perché ogni quartiere è differente"

La pizza di montagna di Denis raddoppia: quattro locali a Milano
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A Milano la pizza di Denis Lovatel continua la sua espansione, ma senza fare rumore. Dopo Moscova e Porta Venezia, arrivano due nuovi forni croccanti: Denis Milano Navigli, in Ripa di Porta Ticinese 67, e Denis Milano Ravizza, in via Carlo Ravizza 8, a un chilometro da CityLife. Due quartieri lontani e due idee di città, un solo impasto: leggero, sostenibile e con la coscienza pulita. Lovatel, bellunese, figlio di pizzaiolo ed ex manager, ha fatto della croccantezza una religione laica. Da decenni, partendo dalla pizzeria di famiglia di Alano di Piave, lavora su un impasto che non appesantisce, usa farine selezionate e ingredienti di stagione, parla di montagna ma vive in città. Il suo marchio, gestito dal gruppo The Food Family, è cresciuto con lentezza controllata, come un lievito madre che non si lascia prendere dalla frenesia del delivery. E oggi Milano gli restituisce l’affetto aprendogli le porte di due quartieri molto diversi: uno bohémien, l’altro borghese. Sui Navigli, Denis sbarca nel cuore della movida.

Il locale – una sessantina di coperti più un dehors affacciato sull’acqua – è un concentrato di artigianato urbano: legno, mattoni, luci calde e un grande murale di Lucio Schiavon, illustratore veneziano, che cita la grafica anni Settanta con tratti spessi e colori decisi. La carta segue lo stile della casa: pizze stagionali, prodotti locali e leggerezza di mano. Alcune combinazioni non temono il giudizio dei puristi – come la Porchetta Tonnata o la Romana Indiavolata con salamino, pimentón e chimichurri – ma funzionano. C’è anche una Marghe Denis, variazione gentile della margherita, con basilico in salsa verde e pomodori in crema. Accanto alle pizze, cicchetti, insalate, paste fresche e una selezione di vini naturali e birre artigianali. Il locale nasce anche per ospitare eventi, degustazioni e incontri con i produttori: la pizzeria come luogo di scambio, più che di semplice sosta.

L’altra metà del cielo croccante si trova in via Ravizza, zona De Angeòli, non lontano da City Life, dove il quartiere ha la compostezza geometrica di un rendering architettonico. Denis Milano Ravizza è più grande (oltre 300 metri quadri), più elegante e con ambizioni da ristorante completo. Dentro, mattoni “vecchia Milano” e metallo nero, un altro murale di Schiavon in bianco e nero, atmosfera più raccolta. Le pizze qui si fanno più gastronomiche: Profumo di Bosco con funghi e salsa demiglace, Kakao con zucca confit e grue di cacao. Il menù si allarga con piatti di cucina vera – vellutate, tortelli, verdure in miso – e una carta vini più ampia, tra etichette biodinamiche e Champagne d’autore. Lovatel, che ha fatto del forno un laboratorio di etica, continua a ribadire che la pizza può essere anche un discorso ambientale: meno sprechi, filiere locali, attenzione alle persone. Non a caso Denis è l’unico locale lombardo con il riconoscimento “Forno Verde” di 50 Top Pizza, riservato ai ristoranti che fanno sostenibilità senza dichiararla a voce alta.

Lovatel è anche consapevole del rischio che, con quattro pizzerie, si possa pensare a una catena. Errore. Ogni pizzeria Denis, spiega lui, “ha un’anima propria, perché ogni quartiere è diverso”. E infatti non c’è format da replicare, ma un’idea da adattare. Ai Navigli il pubblico è giovane e internazionale; a Ravizza, più maturo e abituato alla qualità. L’obiettivo è lo stesso: far sentire tutti a casa, davanti a una pizza che non chiede permesso per essere diversa.

Insomma, non una catena ma una costellazione: piccoli mondi in cui la pizza croccante diventa linguaggio comune tra montagna e metropoli. Un modo per dire che Milano, anche quando è affamata, può ancora mangiare con intelligenza.

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